Talarico: «Votare a ottobre? Impossibile»
REGGIO CALABRIA Ma quale 12 ottobre, di andare al voto non se ne parla prima di novembre. Firmato Franco Talarico, presidente del consiglio regionale che ha risposto alla sollecitazione del president…

REGGIO CALABRIA Ma quale 12 ottobre, di andare al voto non se ne parla prima di novembre. Firmato Franco Talarico, presidente del consiglio regionale che ha risposto alla sollecitazione del presidente facente funzioni della Giunta regionale, Antonella Stasi. La lettera di Talarico è tutta un rimando a norme e codicilli. Burocratese stretto con un messaggio finale chiarissimo: «A parere dello scrivente, fatte salve le prerogative che la legge le demanda, le date utili per potere tenere le elezioni per il rinnovo del consiglio regionale sono da individuare nel mese di novembre». Il resto è un balletto di date e norme e nuove, future, riunioni del parlamentino regionale che Talarico ha messo in calendario. E tutto sposta in avanti l’ora “X”, quella del ritorno alle urne.
«Si evidenzia – scrive Talarico – che lo Statuto della Regione Calabria pubblicato sul Burc il 9 giugno 2014, prevede, tra l’altro, la riduzione del numero dei consiglieri regionali da 50 a 30». L’atto entrerà in vigore novanta giorni dopo la sua pubblicazione, «al fine di dare la possibilità ad un numero di consiglieri regionali pari a un quinto o un cinquantesimo degli elettori della Regione di potere presentare eventuali proposte referendarie. Di conseguenza le elezioni con un Consiglio a 30 consiglieri non potrebbero essere indette prima del 9 settembre». Come se non bastasse, continua Talarico, «si evidenzia che l’articolo 3 della legge 108 del 1968 prevede che la convocazione dei comizi elettorali e l’affissione dei manifesti da parte dei comuni deve avvenire il 45° giorno precedente la data delle elezioni». Bisogna prendere appunti per seguire il ragionamento. Solo il finale è cristallino: sommando tutti questi giorni si supera di un bel po’ la data del 12 ottobre indicata da Antonella Stasi.
Non finisce qui, perché il 7 agosto «l’assemblea legislativa ha modificato la legge regionale numero 25 del 17 agosto 2009 – “Norme per lo svolgimento di elezioni primarie per la selezione dei candidati alla elezione di Presidente della giunta regionale” -» e la stessa Stasi «il 13 agosto 2014, con decreto numero 84, pubblicato sul Burc numero 37 del 14 agosto ha indetto le citate primarie di coalizione, che dovrebbero svolgersi giorno 21 settembre 2014. Pertanto, se entro il 29 agosto venissero presentate le candidature, appare chiaro che la data di consultazione non potrebbe essere fissata per il 12 ottobre». E siamo a due argomentazioni per “smontare” le previsioni della collega di maggioranza.
Ma Talarico continua: «L’articolo 13 della legge regionale numero 25 del 2009 prevede che entro quindici giorni dal Decreto di indizione delle “elezioni primarie”, il consiglio regionale elegga il Collegio regionale di garanzia elettorale composto da tre membri di riconosciuta indipendenza, dotati di esperienza e competenze nel campo del diritto pubblico o delle scienze politiche».
«Infine, questa presidenza – spiega Talarico – ha intenzione di convocare – prima dei 45 giorni previsti dalla legge per le elezioni, durante i quali non è possibile tenere alcuna riunione di Consiglio per cessazione dei consiglieri dalle funzioni – una seduta di consiglio regionale al fine di apportare le dovute modifiche alla legge elettorale, modifiche da effettuare in considerazione della impugnativa della citata norma, da parte del governo, innanzi alla Corte costituzionale. Detto adempimento si ritiene opportuno e necessario per evitare eventuali contenziosi subito dopo la tornata elettorale». Insomma, Talarico pensa di chiamare di nuovo i consiglieri a raccolta per mettere mano alla legge, modificandola secondo i desiderata del governo, che non ha gradito le norme sul consigliere supplente e la soglia di sbarramento fissata al 15%. Un altro argomento utile a spostare in avanti l’orologio elettorale. E va da sé che il “no” al 12 ottobre non si accompagna all’indicazione di una data precisa. Non sia mai. (0020)
LA RISPOSTA DI ANTONELLA STASI La risposta della Stasi non si è fatta attendere. E dal burocratese di Talarico si passa al politichese della presidente facente funzioni. Che capisce (e non era facile, visti i tecnicismi) le argomentazioni del presidente del consiglio regionale ma spiega che la sua era un’indicazione forzata, che aveva lo scopo di ridare il prima possibile la parola ai calabresi. Ma, ovviamente, se partiranno le procedure per le primarie istituzionali o il governo fisserà un election day, i termini indicati dovranno slittare. «Ho letto con attenzione la lettera del presidente del consiglio regionale Franco Talarico. Le sue osservazioni fotografano l’attuale situazione legislativa che, dato l’accavallarsi di modifiche normative, risulta alquanto complessa». Lo dichiara – si legge in una nota dell’ufficio stampa della giunta – la presidente facente funzione della Regione, Antonella Stasi.
«Nella scelta della data da me effettuata, però – aggiunge – è stato tenuto in conto, primo di ogni altra cosa, l’invito pervenuto da più parti, che invocavano la scelta di una data che fosse prima possibile. Considerando le varie questioni e tenuto conto della necessità di ridare al più presto la parola ai calabresi, per me e per la giunta regionale che presiedo, la data non poteva essere che il 12 ottobre, in relazione ai tempi minimi essenziali».
«Così – conclude Stasi – come ho più volte ribadito, se nel contempo si avvieranno altre procedure, a esempio le primarie istituzionali, se il governo stabilirà l’election day o altro, allora tale data dovrà necessariamente slittare secondo tempi comunque minimi essenziali, ma rispettosi delle leggi in vigore». E così la palla finisce in tribuna.
p. p. p.