CATANZARO «La natura politica degli atti che vengono compiuti dal subcommissario generale Pezzi è ormai sotto gli occhi di tutti. La sua clamorosa interferenza su questioni di stretta competenza della giunta regionale, a poche settimane dalla convocazione dei comizi elettorali, conferma in pieno tutti i sospetti sulla sua parzialità». È quanto si legge in una nota dell’assessore regionale Domenico Tallini.
«La lettera, sottoscritta anche dall’altro subcommissario Urbani, con cui intima al dirigente generale della sanità – prosegue Tallini – di prorogare i contratti ai direttori amministrativi e sanitari decaduti (affidando al più anziano di loro la direzione generale delle Aziende sanitarie), è di una gravità inaudita. Si tratta di un vero e proprio blitz antidemocratico. Quando, proprio un anno fa, la Commissione regionale di vigilanza definì in un documento ufficiale il generale Pezzi “un caudillo, un monarca in trasferta”, forse non sbagliava. Anche in quell’occasione, non presentandosi alla riunione della Commissione, fu evidente lo spregio riservato dal generale alle istituzioni regionali che gli rimproveravano la discutibile ripartizione dei fondi della sanità regionale tra i laboratori d’analisi e le strutture specialistiche ambulatoriali accreditate secondo criteri che avrebbero privilegiato le strutture che hanno sforato i parametri, e penalizzato quelle virtuose».
E proprio per «difendere le strutture private di Catanzaro fortemente penalizzate dal Pezzi» che Tallini ha chiesto l’accesso agli atti che, a suo dire, gli sarebbe stato rifiutato. «Tutti sanno – attacca l’assessore regionale – del rapporto privilegiato e confidenziale del sub commissario con i titolari di alcune strutture private che possono consentirsi di entrare nella sua stanza senza bussare. E che dire della Fondazione Campanella? I dipendenti e gli ammalati, per primi, sanno benissimo che i maggiori ostacoli alla definizione della questione sono venuti proprio dal generale Pezzi che ha sposato in pieno la linea del Tavolo Massicci per la chiusura della struttura».
Insomma, secondo Tallini, il sub commmissario «ha costruito abilmente, ma solo fino ad un certo punto, la sua manovra contro la giunta regionale in carica, con l’obiettivo di screditarla. L’intervento – si legge ancora nella nota – di Naccari Carlizzi, poi la richiesta di parere all’Avvocatura dello Stato, poi il comunicato del ministero della Salute e infine la lettera con cui detta la linea al dirigente generale della sanità regionale. Ce n’è abbastanza – prosegue Tallini – per dare la patente di “politico” al generale Pezzi. Potrebbe essere lui il candidato di superamento del centrosinistra, il “papa nero” che in molti invocano per scongiurare le primarie tra Oliverio e Callipo. Se l’è guadagnato sul campo. Noi chiediamo – è la conclusione dell’assessore regionale – al ministro della salute Lorenzin di revocare immediatamente l’incarico di subcommissario al generale Pezzi che con le sue iniziative sta avvelenando la campagna elettorale con gravissime ingerenze sulla vita delle istituzioni, allo scopo di garantire il sereno svolgimento delle elezioni in Calabria».
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