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Renzi "premia" la Calabria

CATANZARO Ci sono due calabresi nella nuova segreteria nazionale del Partito democratico. Si tratta dei deputati Stefania Covello ed Ernesto Carbone. Entrambi cosentini – anche se il secondo solo di…

Pubblicato il: 16/09/2014 – 19:51
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Renzi "premia" la Calabria

CATANZARO Ci sono due calabresi nella nuova segreteria nazionale del Partito democratico. Si tratta dei deputati Stefania Covello ed Ernesto Carbone. Entrambi cosentini – anche se il secondo solo di nascita visto che da tempo vive a Roma mentre è stato eletto in Lombardia – e vicini alla corrente di Matteo Renzi. Sebbene la Covello, figlia dell’ex senatore Dc Franco ed eletta precedentemente consigliere regionale, sia approdata sulla sponda del premier solo successivamente proveniente dalle file di Beppe Fioroni. Mentre Carbone, quarantenne ex ulivista, è da sempre considerato un accesso sostenitore del già sindaco di Firenze. Tutti ricordano che il premier proprio in sua compagnia si era recato con una smart a Palazzo Chigi il giorno dell’insediamento. Per conoscere le deleghe che Matteo Renzi destinerà ai quindici prescelti – tra cui la Covello e Carbone – occorrerà attendere giovedì quando il premier indicherà le tematiche di cui dovranno occuparsi.
La nuova segreteria sarà composta da 8 donne e 7 uomini. Questi tutti i nomi: Filippo Taddei, Enzo Amendola, Andrea De Maria, Emanuele Fiano, Davide Ermini e, appunto, Ernesto Carbone. La squadra femminile è composta da Stefania Covello, Chiara Braga, Micaela Campana, Valentina Paris, Alessia Rotta, Lorenza Bonaccorsi, Sabrina Capozzolo e Francesca Puglisi.
E soddisfazione per la nomina della Covello è stata espressa dal segretario regionale del Pd Ernesto Magorno che considera la scelta di Renzi «un risultato importante che premia il lavoro dell’intero Pd calabrese e un motivo d’orgoglio per tutti i democratici calabresi, ma anche uno stimolo ulteriore per continuare a lavorare con determinazione in vista delle prossime elezioni regionali». «Un’occasione da non perdere – conclude Magorno – per rilanciare e rendere protagonista una regione da troppo tempo fanalino di coda dell’Italia».

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