Reggio, è Vincenzo Giordano il candidato del M5S
REGGIO CALABRIA REGGIO CALABRIA Quarantaquattro anni, architetto, melitese di nascita ma attivo in uno dei tre Meetup di Reggio Calabria, è Vincenzo Giordano il candidato Sindaco del Movimento 5 Stel…

REGGIO CALABRIA REGGIO CALABRIA Quarantaquattro anni, architetto, melitese di nascita ma attivo in uno dei tre Meetup di Reggio Calabria, è Vincenzo Giordano il candidato Sindaco del Movimento 5 Stelle per le prossime elezioni comunali del 26 ottobre a Reggio Calabria. Stando a quanto comunicato in una noticina a margine di un post su «città invivibili in tempi da lupi» sul blog di Beppe Grillo, quindi rilanciato in rete dagli attivisti reggini, la lista di Giordano si sarebbe affermata all’esito del confronto con quelle capeggiate da Giovanni Belmonte e Fabio Foti, espressione degli altri due meet up cittadini. Iscritto al movimento dall’aprile dell’anno scorso – recita la scheda presente in rete che ogni attivista è tenuto a riempire – Giordano di sé dice: «Sono estremamente ottimista e, nonostante tutto, credo ancora nella gente». Approdato alla «politica, quella vera, quella dei cittadini per i cittadini», si legge sempre sul profilo, il candidato sindaco dei pentastellati afferma di credere nella legalità e nel rispetto come «strutture su cui creare una società civile senza privilegi o soprusi che ne limitano la crescita ma solo meriti e onestà, finestre da cui vedere un nuovo futuro». Risultato vincitore all’esito di un confronto per nulla scontato, adesso a Giordano toccherà misurarsi nell’affollato agone delle comunali reggine. Ma a prescindere dall’esito elettorale, forse già esserci è una vittoria per il movimento di Beppe Grillo. Per alcuni giorni – come paventato dalla deputata reggina Federica Dieni – la stessa partecipazione del M5S alle elezioni sembrava in dubbio. Dopo il naufragio delle “comunarie” dell’anno scorso, conclusesi con un nulla di fatto, e mesi sprecati fra feroci polemiche sul web e accuse incrociate, i litigiosi e a quanto pare inconciliabili meetup reggini – il “162”, “Reggio Calabria 5 Stelle” e “Reggio 5 Stelle” – non sono riusciti a mettersi d’accordo su un unico candidato e all’appuntamento si sono presentati con tre liste diverse. Una soluzione che Grillo e Casaleggio non avrebbero gradito per nulla, arrivando quasi a scoraggiare una partecipazione del movimento alle comunali. Ipotesi accolta malissimo dai militanti che – tramite la Rete e i social, strumenti d’espressione privilegiati per i grillini – hanno protestato a lungo contro quella che avrebbe potuto configurarsi come una decisione verticistica e non in linea con lo spirito del M5S.
Alla fine alle “comunarie” ci si è arrivati quasi fuori tempo massimo – sabato bisognerà presentare le liste – e non senza strascichi polemici. A far discutere è il metodo a liste bloccate che molti attivisti – da sempre pasdaran delle preferenze – vedono come fumo negli occhi e non hanno esitato a denunciare in infuocati post su facebook e altri social network, sottolineando come «nello spirito del movimento» il candidato sindaco avrebbe dovuto essere semplicemente l’attivista più votato e la lista avrebbe dovuto essere composta da quelli in grado di raggranellare il maggior numero di consensi. Contestazioni finite al centro di infinite polemiche web, fra attivisti, simpatizzanti ed elettori destinate ad avvelenare ulteriormente un clima che già in principio non era per nulla disteso. Sulle comunarie di Reggio, o meglio su uno dei candidati sindaco per le “comunarie” – Salvatore Serranò, inizialmente a capo della lista oggi rappresentata da Giordano – è piombato il veto dello staff nazionale che ha rivelato come Serranò fosse stato diffidato «per uso improprio del simbolo» durante alcune uscite pubbliche. Una bomba scoppiata a poche ore dall’inizio delle consultazioni – e secondo alcuni attivisti fatta esplodere a orologeria – disinnescata, almeno in parte, offrendo al meetup di Serranò la possibilità di scegliere un altro candidato, individuato in Giordano. Una soluzione dell’ultima ora che non ha impedito alla lista di affermarsi, ma che non sembra destinata a mettere a tacere le polemiche e gli scontri tutti interni al movimento dei pentastellati. In ballo ci sono anche dieci posti in lista che entro sabato – termine ultimo per il deposito – bisognerà assegnare. E su metodi e criteri di assegnazione potrebbe aprirsi una nuova guerra.
Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it