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Morrone a Pezzi: tutela gli ospedali periferici

CATANZARO «Le rivolgo innanzitutto i miei auguri affinché il lavoro derivante dall’importante e gravosa nomina ricevuta possa essere fruttuoso. Come lei ben saprà dalla pregressa esperienza maturat…

Pubblicato il: 25/09/2014 – 13:43
Morrone a Pezzi: tutela gli ospedali periferici

CATANZARO «Le rivolgo innanzitutto i miei auguri affinché il lavoro derivante dall’importante e gravosa nomina ricevuta possa essere fruttuoso. Come lei ben saprà dalla pregressa esperienza maturata in qualità di sub-commissario lo stato della sanità calabrese versa in una condizione di assoluta gravità». È quanto scrive il presidente dei consiglieri regionali di Forza Italia, Ennio Morrone, in una lettera aperta al commissario per la sanità, generale Luciano Pezzi.

«La necessità – aggiunge – di adeguarsi alle disposizioni della spending review e, al contempo, di far fronte alle irrinunciabili esigenze dei calabresi non è una questione di scarso profilo. Proprio per questa ragione, volevo sottoporre alla sua attenzione la situazione dei presidi ospedalieri cosiddetti “di frontiera” soppressi o depotenziati, come quelli di Praia a Mare (riaperto grazie a una sentenza del Consiglio di Stato) o di Trebisacce, che hanno cagionato gravi disagi per i cittadini della zona costretti alla condanna della emigrazione sanitaria nelle regioni limitrofe. Queste dinamiche, se da un lato hanno consentito un risparmio, d’altro hanno comportato un aggravarsi della spesa per le casse della Regione visto che i costi di quanto versato alle regioni confinanti, per le succitate prestazioni, superano di gran lunga le risorse recuperate. Dati facilmente verificabili per quanto riguarda ad esempio il 2013 ed il 2014».

«Allo stesso modo, mi corre l’obbligo – prosegue Morrone – di rappresentarle anche la disparità di trattamento sussistente fra i territori. Basti pensare ai sei ospedali fotocopia rimasti operativi sul Tirreno reggino e alla scarsa presenza invece riguardante l’alto Tirreno cosentino dove i presidi di Praia a Mare e Cetraro risultano essere anche distanti fra loro. Ecco perché, in base a tali gravi disagi e discriminazioni inerenti quest’area nodale e popolosa della nostra terra, sulla scorta anche della non trascurabile nascita di comitati spontanei di cittadini, Le chiedo di aprire un tavolo di discussione fra le istituzioni che coinvolga sindaci e amministratori della zona per affrontare la questione e trovare soluzioni compatibili con i conti della Regione di cui lei è custode e il diritto alla Salute dei calabresi».

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