I frati ricchi e il convento povero
di Antonio Ricchio Il convento è povero, mentre i frati sono ricchi. Il convento è quello del Pd, che a Cosenza riesce a perdere la Provincia e così viene estromesso dall’ultimo grande ente do…

di Antonio Ricchio
Il convento è povero, mentre i frati sono ricchi. Il convento è quello del Pd, che a Cosenza riesce a perdere la Provincia e così viene estromesso dall’ultimo grande ente dove ancora governava. Negli ultimi anni sono cadute un po’ tutte le roccaforti: Cosenza, Corigliano Calabro, Rende, Montalto Uffugo. Insomma, se non fosse per Castrovillari, l’ex provincia rossa potrebbe essere tranquillamente definita un’enclave azzurra. Lo strapotere esercitato per decenni dalla filiera Pci-Pds-Ds-Pd si è sciolto come neve al sole. Avanza Forza Italia e sorride Jole Santelli, che non sbaglia un colpo da quando Berlusconi le ha affidato le chiavi del partito calabrese. Dopo Palazzo dei Bruzi, il vessillo azzurro da oggi sventola pure a piazza XV Marzo.
Dicevamo dei frati ricchi. Già, perché qualcosa non torna se il candidato unitario del centrosinistra, Gianni Papasso, arriva dietro ai due candidati del centrodestra, mentre le liste che lo sostengono raccolgono il 48% dei consensi. È evidente che il voto trasversale c’è stato e che i colonnelli dem a tutto hanno pensato fuorché a lavorare per la causa comune. E del resto basta scorgere l’elenco degli eletti per capire come i big del Pd cosentino abbiano pensato esclusivamente a favorire l’elezione dei loro fedelissimi.
Sbollita la sbornia elettorale, adesso si apre il momento delle riflessioni e dell’analisi. Magorno contro Adamo, Covello contro Guccione, Principe contro Bruno Bossio. Mario Oliverio si chiama fuori da questa contesa ma la sconfitta dovrebbe far riflettere pure lui: senza unità il centrosinistra rischia di vedere svanire anche un successo alle regionali che invece sembra alla portata. A uscire con le ossa rotta da questo scontro tra titani sono i socialisti del Psi, partito di cui Papasso è uno dei più autorevoli dirigenti. Si narra che dietro il “boicottaggio” del candidato del centrosinistra ci sia il sostegno assicurato dai socialisti a Callipo alle primarie del 5 ottobre. «Incarnato e Papasso – racconta uno dei big del Pd cosentino – hanno giocato a fare gli iper-renziani e questo è il risultato finale». Ufficialmente questa versione viene smentita con sdegno da Adamo e soci. Di certo ciò non basta a fermare la ridda di voci che affolla il post-voto. Dal fronte Oliverio assicurano che una «consistente parte dei renziani ha votato per Occhiuto, il candidato di Forza Italia». Nell’inner circle di Magorno, invece, il coro è unanime: «Adamo e Guccione hanno provato a favorire la vittoria di Marcello Manna del Nuovo centrodestra ma il blitz, al contrario di quanto successo alle comunali di Rende, questa volta non gli è riuscito».
Al netto delle invettive, i fatti testimoniano che il convento (quello del Pd) è sempre più povero. Evidentemente, in casa dem, vincere non è l’unica cosa che conta.
Twitter: @AntonioRicchio