Lorenzin e quel «finto interesse verso la Calabria»
LAMEZIA TERME La Fials, “Sindacato autonomo Sanità”, interviene sulla visita odierna del ministro Lorenzin presso gli Ospedali Riuniti attraverso il suo segretario regionale Bruno Ferraro. «Il dubbio…

LAMEZIA TERME La Fials, “Sindacato autonomo Sanità”, interviene sulla visita odierna del ministro Lorenzin presso gli Ospedali Riuniti attraverso il suo segretario regionale Bruno Ferraro. «Il dubbio – fa sapere l’interessato – è che la Lorenzin abbia sbagliato regione. Come mai – si è domandato Ferraro – a distanza di quasi due anni dall’incarico, decide di raggiungerci proprio a 15 giorni dalle elezioni regionali?»
«E come mai – continua – la “cinguettante” ministra annuncia urbi et torbi su Twitter che lei c’è e ha sbloccato 300 milioni nella Sanità in Calabria senza puntualizzare se riguardino problemi urgenti, come la stabilizzazione di una parte dei precari o nuove assunzioni ?» «E come ha potuto fare quest’annuncio senza che il tavolo Massicci, unico organo deputato e autorizzato allo sblocco del turnover abbia deliberato in tal senso? Sono comportamenti poco seri e scorretti da parte di un rappresentante del governo, nei confronti di una regione abbandonata a se stessa, dove la Sanità sta sempre più assumendo connotati da terzo mondo. E cosa dovrebbe dire la Lorenzin ai nostri medici e infermieri che in 4 anni sono diminuiti del 30 per cento rispetto ad un organico sotto dimensionato?»
«La Fials, quindi – fanno sapere dal sindacato – pretende più rispetto per gli operatori sanitari e i cittadini, e chiede al ministro meno passerelle elettorali e più impegno, affinché la Calabria venga messa in condizione di poter offrire una Sanità efficiente nei riguardi dei bisogni della popolazione. La Fials chiede che il ministro – continua Ferraro – abbia a cuore le sorti dei malati oncologici costretti a emigrare fuori regione, del sistema delle urgenze emergenze deficitario in mezzi e personale, invece di passeggiare fra i corridoi degli Ospedali Riuniti con il codazzo di cortigiani che le fanno vedere solo quello che può essere visto».
«Senz’altro – conclude l’interessato – ai Riuniti non faranno vedere al ministro le barelle nei reparti di degenza, dove i malati sono tristemente accampati, né gli infermieri che fanno i portantini, né il pronto soccorso che è una bolgia dove dolore e sofferenza si mescolano all’impotenza dei nostri operatori sanitari».