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D'Ascola: «Se vinco rinuncio all'indennità»

LAMEZIA TERME «Se dovessi essere eletto rinuncerò all’indennità da presidente. non è demagogia, e non è una cosa che chiedo di fare agli altri candidati, ma solo una scelta consapevole di libera…

Pubblicato il: 07/11/2014 – 11:45
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D'Ascola: «Se vinco rinuncio all'indennità»

LAMEZIA TERME «Se dovessi essere eletto rinuncerò all’indennità da presidente. non è demagogia, e non è una cosa che chiedo di fare agli altri candidati, ma solo una scelta consapevole di liberare risorse del bilancio della mia regione». Lo afferma il sanatore Nico D’Ascola, candidato a presidente per “Alternativa popolare”. «Non credo che le indennità ai politici siano uno scandalo – prosegue l’interessato – se rapportate al loro impegno e se proporzionate, ma nel mio caso sarebbe una scelta di libertà per dare un esempio, soprattutto in riferimento a quella nicchia di potere burocratico che va rimossa immediatamente».
Per il candidato di Ncd e Udc «è impensabile che un burocrate arrivi a guadagnare 700mila euro annui, o che un comunicatore ne guadagni 250mila. È una cosa oscena che non possiamo sopportare e di cui si parla poco, perché si parla solo della politica. La burocrazia patogena, è un cancro da estirpare». 
D’Ascola chiede, dunque, «di separare il governo della giunta dal valore delle istituzioni, perché il consiglio deve avere una terzietà assoluta. Il confronto politico sulla governabilità – continua D’Ascola – è tra noi e il centrosinistra: gli elettori devono scegliere se votare me o il candidato progressista: io chiedo il voto per unire i moderati calabresi e dare continuità ai loro valori. Forza Italia – conclude D’Ascola – corre solo per prendere qualche consigliere regionale: non dice nulla sul modello Luxuria, non ha un’idea di comunità, si fa rappresentare da vecchi tromboni che, per citare Foucault, «parlano di interesse generale ma tendono solo a difendere il posto dei figli». 

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