"Ippocrate", il riconoscimento degli impiegati
COSENZA Un’udienza tecnica e lunga quella del processo “Ippocrate”. Oggi, nel tribunale di Cosenza, Gianluca Guzzi, un agente della polizia stradale che fece le indagini all’epoca dei fatti, ha…

COSENZA Un’udienza tecnica e lunga quella del processo “Ippocrate”. Oggi, nel tribunale di Cosenza, Gianluca Guzzi, un agente della polizia stradale che fece le indagini all’epoca dei fatti, ha dovuto rispondere alle domande dei legali degli imputati.
L’inchiesta – scaturita da una serie di indagini su falsi invalidi nel 2010 – coinvolge medici, funzionari e impiegati amministrativi del distretto di Rende dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza. Guzzi, nella precedente udienza era stato sentito dalla pubblica accusa – rappresentata dai pm Giuseppe Cozzolino e Antonio Bruno Tridico – e aveva ricostruito gli orari di entrata e di uscita dal lavoro di alcuni degli indagati in specifici giorni, facendo riferimento ai filmati ripresi dalle telecamere e ai tabulati che fanno parte del fascicolo.
Oggi Guzzi ha dovuto spiegare alle difese come e se riconosceva gli imputati quando entravano e uscivano dagli uffici dell’Asp. In particolare, è stato chiesto il confronto tra le immagini riprese dalle telecamere e un book fotofrafico messo a disposizione degli inquirenti.
Gli episodi contestati dalla Procura risalgono al periodo compreso tra febbraio e aprile del 2009. Gli imputati sono accusati, a vario titolo, del reato di truffa e falso. Nell’inchiesta – che fece molto clamore – finirono tra gli altri l’ex coordinatore provinciale del Pdl Sergio Bartoletti; l’ex presidente del consiglio comunale di Cosenza Pietro Filippo; l’ex sindaco di San Fili Ottorino Zuccarelli. Tutti coinvolti in qualità di medici. Le indagini, condotte per quasi due anni dalla sezione di Cosenza nord della polizia stradale, avevano rilevato, nel corso di alcuni controlli, irregolarità in merito al riconoscimento dell’invalidità civile a decine di persone. Dall’attività investigativa è emerso che il riconoscimento delle false invalidità sarebbe avvenuto attraverso l’intervento autonomo dei medici, con la complicità di funzionari e impiegati del distretto sanitario di Rende, senza che venisse investita la competente commissione collegiale. Ma non solo. Gli impiegati – come affermato da Guzzi nella precedente udienza – avrebbero anche portato avanti «un’attività plurima di timbratura» dei badge, secondo quanto emerso dai filmati, a favore quindi di alcuni colleghi. L’agente della polizia stradale ha sostanzialmente confermato quanto riferito nei verbali confluiti nell’attività di indagine.
Il processo è stato aggiornato al prossimo 15 dicembre quando la pubblica accusa ha chiesto di sentire alcuni degli imputati, in particolare Alfredo D’Alessandro, Ottorino Zuccarelli e Sergio Bartoletti. Un esame che si prevede abbastanza lungo.
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it