Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 13:10
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

Processo "Vittorio Veneto", condanne pesanti per gli imputati

LAMEZIA TERME Sono condanne severe quelle chieste e ottenute dai pm Adriana Sciglio e Annamaria Frustaci al termine del processo “Vittorio Veneto”, scaturito dall’inchiesta che ha fatto luce sulla fi…

Pubblicato il: 27/11/2014 – 17:54
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Processo "Vittorio Veneto", condanne pesanti per gli imputati

LAMEZIA TERME Sono condanne severe quelle chieste e ottenute dai pm Adriana Sciglio e Annamaria Frustaci al termine del processo “Vittorio Veneto”, scaturito dall’inchiesta che ha fatto luce sulla filiera della droga gestita da soggetti vicini al clan Foriglio-Petullà di Cinquefrondi, divenuta base operativa degli uomini che gravitavano attorno a Francesco Rocco Ieranò. Elemento emergente della criminalità della Piana, Ieranò sarebbe stato il vero e proprio regista di acquisto, trasporto e commercializzazione dei fiumi di cocaina che da Cinquefrondi venivano smerciati nel Nord Italia.
Una filiera individuata dagli investigatori anche grazie alle rivelazioni di Carmelo Basile, che dopo l’arresto in flagranza con addosso più di mezzo chilo di cocaina, ha scelto di collaborare con la magistratura. Medesima strada intrapresa anche dallo stesso Ieranò, che all’indomani dell’arresto avrebbe deciso di svelare agli inquirenti, non solo i dettagli del traffico di coca da lui gestito, ma anche alcuni particolari su agguati e omicidi che hanno insanguinato la Piana fra il 2011 e 2012 e sono oggi al centro di un fascicolo della Procura di Palmi. Rivelazioni che non hanno salvato né Basile né Ieranò da una dura condanna, anche più severa di quanto chiesto dalla pubblica accusa. Il gup Karin Catalano ha infatti deciso di condannare Basile a quattro anni di carcere, mentre sono quattordici quelli inflitti a Ieranò, raddoppiando per entrambi la pena richiesta dai pm che per loro avevano invocato rispettivamente due e sette anni di carcere.
Ma condanne pesanti arrivano anche all’indirizzo di Raffaele Giovinazzo, punito con una condanna a 18 anni e 4 mesi, Demetrio Giovinazzo condannato a 12 anni e Vincenzo Papasidero e Giuseppe Primerano, entrambi destinati a passare 10 anni dietro le sbarre. Rimedia invece 9 anni di carcere Gianluca Giovinazzo, mentre è di qualche mese in meno la condanna incassata da Giuseppe Bruzzese, punito con 8 anni e 8 mesi di reclusione. Pene minori vanno infine a Francesco Giordano, condannato a 5 anni e 10 mesi, Riccardo Ierace, punito con 5 anni di carcere e Andrea Giovinazzo, che incassa una condanna a 3 anni e 4 mesi. Unico assolto per decisione del gup è Rocco Salvatore Ciccone, per il quale la pubblica accusa aveva invocato una condanna a 4 anni e 8 mesi più diecimila euro di multa.

Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it

 

 

Argomenti
Categorie collegate

x

x