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Come cambia lo Statuto calabrese

REGGIO CALABRIA Via la figura del consigliere “supplente”, addio ai vincoli per la nomina di assessori esterni al Consiglio e introduzione della figura del consigliere “delegato”. Sono questi i pun…

Pubblicato il: 14/01/2015 – 11:54
Come cambia lo Statuto calabrese

REGGIO CALABRIA Via la figura del consigliere “supplente”, addio ai vincoli per la nomina di assessori esterni al Consiglio e introduzione della figura del consigliere “delegato”. Sono questi i punti salienti della proposta di riforma dello Statuto che arriverà in consiglio regionale martedì prossimo. Il testo di legge, firmato dagli esponenti dem Nicola Irto, Mimmo Battaglia e Sebi Romeo oltre che da Francesco D’Agostino, esponente della lista “Oliverio Presidente”, consta soltanto di due articoli.
Nel primo si fa specifico riferimento alla nuova figura che il governatore intende introdurre nell’ordinamento regionale, ovvero alla possibilità di delegare determinate materie ai singoli consiglieri. E ciò in previsione del fatto che la nuova giunta non potrà superare i sei elementi. «Il consigliere delegato – recita la proposta di legge che dovrà ricevere una doppia approvazione a maggioranza assoluta, con intervallo non inferiore ai due mesi, da parte del consiglio regionale – partecipa alle sedute della giunta, senza diritto di voto, ove si discuta di questioni attinenti alle attività delegate. L’esercizio della delega non dà luogo ad alcuna indennità né alla istituzione di struttura speciale di collaborazione, dovendosi avvalere degli uffici del dipartimento cui la delega afferisce».
Quanto alla giunta, con il nuovo Statuto Oliverio non avrà limiti nella nomina degli assessori esterni. Ad oggi persiste il vincolo del 50% di esterni. Dunque, il governatore non potrebbe scegliere fuori da Palazzo Campanella più di tre assessori. Con questo provvedimento, invece, viene lasciato campo aperto al governatore nella scelta dei suoi collaboratori.
La terza novità riguarda l’eliminazione della figura del consigliere “supplente”, reintrodotta nell’ultima legislatura dal centrodestra targato Scopelliti-Talarico. La norma, del resto, è finita nel mirino del governo nazionale che l’ha impugnata davanti alla Corte costituzionale. La maggioranza di centrosinistra – ma è probabile che la riforma venga votata subito anche dai tre rappresentanti del Nuovo centrodestra – è intenzionata a rimuovere ogni causa del contenzioso aperto da Palazzo Chigi. Secondo le regole attuali il consigliere nominato assessore dovrebbe lasciare il posto al primo dei non eletti della sua lista nella circoscrizione dalla quale proviene.
Ma è una previsione destinata a non essere attuata dal momento che Oliverio ha scelto di legare l’ufficializzazione del nuovo esecutivo (o almeno di una parte) all’approvazione, almeno in prima lettura, della modifiche allo Statuto.

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