COSENZA «Dopo aver letto le dichiarazioni del consigliere regionale Mimmo Tallini, sento l’obbligo di tranquillizzarlo: non abbiamo alcun interesse a stringere accordi con l’opposizione presente in consiglio regionale. Le parole del consigliere Tallini sono vuote e strumentali, sottacciono il tentativo di deviare l’attenzione dell’opinione pubblica dalle spaccature presenti nella minoranza consiliare». Lo afferma in una nota il presidente del gruppo consiliare “Oliverio Presidente”, Orlandino Greco. «Spaccature – aggiunge – che, è bene chiarirlo, indeboliscono la funzione dell’assise regionale. In ogni democrazia che possa definirsi tale, infatti, il ruolo della minoranza riveste un’importanza fondamentale. La rilevanza dell’opposizione è pari a quella degli organi esecutivi, nella misura in cui rappresenta il diverso modo, la possibilità alternativa, il diverso angolo di visione della medesima realtà oggettiva. In questa ottica, è nel nostro interesse avviare un confronto con un’opposizione forte e credibile. Nostro malgrado occorre registrare come la minoranza abbia già dimostrato nella prima seduta del consiglio regionale quanto in realtà sia debole e non credibile. Basta guardare alle votazioni che hanno portato alla nomine nell’Ufficio di presidenza per i componenti dell’opposizione, dove si sono evidenziate delle spaccature evidenti nel gruppo consiliare di Forza Italia. E non si può nemmeno parlare di opposizione credibile, in quanto molti dei componenti della minoranza hanno svolto compiti gestionali nella disastrosa esperienza di governo guidata da Scopelliti”.
«L’auspicio – prosegue Greco – è che i componenti della minoranza, che hanno dimostrato in passato di non saper governare la Calabria, sappiano svolgere con responsabilità l’importante ruolo di controllo affidato loro dai cittadini. In questo quadro, già martedì in Consiglio valuteremo le reali intenzioni dell’opposizione quando proporremo tre modifiche allo Statuto: la cancellazione del “consigliere supplente”, caso unico in Italia, già impugnato dal governo; l’inserimento della figura del “consigliere delegato”, atteso che rispetto alla scorsa consiliatura si e’ passati da 12 assessori e 3 sottosegretari a 6 assessori; la cancellazione del vincolo che impone un massimo di 3 assessori esterni al presidente della giunta. Si tratta di tre provvedimenti che mirano a migliorare l’efficienza della gestione dell’Ente, dove anche la minoranza potrà convergere senza incorrere nel rischio di sentirsi depauperata della propria identità. In conclusione, fa bene il presidente Oliverio a parlare di una “stagione di cambiamento irreversibile”: superata una prima fase nella quale dovremo riparare i danni fatti dal precedente governo ragionale, avvieremo con forza e determinazione un processo di riforme strutturali che supererà ogni possibile resistenza (interna ed esterna al Consiglio). Per essere chiari: non ci saranno sconti per nessuno».
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