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I «vantaggi» del voto elettronico

LAMEZIA TERME Sono noti i tempi intercorsi tra l’elezione dell’attuale governatore della Calabria e la sua proclamazione. Era il 23 novembre quando a Mario Oliverio, come si ricorderà, veniva accor…

Pubblicato il: 19/01/2015 – 11:03
I «vantaggi» del voto elettronico

LAMEZIA TERME Sono noti i tempi intercorsi tra l’elezione dell’attuale governatore della Calabria e la sua proclamazione. Era il 23 novembre quando a Mario Oliverio, come si ricorderà, veniva accordata la fiducia di molti calabresi, il 9 – questa volta di dicembre – quando l’ufficio regionale elettorale procedeva a ufficializzare il tutto e ad attribuire i vari seggi.
A buttare benzina sul fuoco c’erano poi stati, in quell’occasione, le discordanze tra numero della persone che avevano votato, e i voti espressi in due seggi di Catrolibero, che avevano impedito di conoscere per tempo l’esito delle elezioni.
Passate le polemiche della prima ora, rimane, adesso, la questione del voto elettronico. L’ha sollevata, dalle colonne dell’Espresso di questa settimana, l’esponente del Pd Antonio Tursi, istituendo un’inaspettato paragone tra il “caso” calabrese e quello della Namibia. Cosa c’entra lo Stato africano – certo non famoso per il suo essere progredito – con la regione che Oliverio si appresta a “traghettare” in acque che il tempo dirà se migliori o peggiori? Lo spiega Tursi: «Qualche giorno dopo – rispetto alle elezioni della Calabria, nda – si votava in Namibia, Paese africano indipendente solo dal 1990. Anche in questo caso ci sono volute oltre due settimane per conoscere i risultati di qualche seggio? Al contrario. In Namibia la conoscenza dei risultati, non di qualche sondaggio o exit poll, è stata questione di ore dopo la chiusura dei seggi. Nessuna stregoneria – chiosa Tursi – bensì innovazione tecnologica: la Namibia è stato il primo paese africano a usare il voto elettronico».
«Ormai usato in molti paesi occidentali – spiega il militante del Pd calabrese dalle colonne de “L’Espresso” – offre notevoli vantaggi: dalla conoscenza immediata dei risultati all’impedimento di segni identificativi sulla scheda, dai risparmi sul personale impegnato alla possibilità di velocizzare le operazioni elettorali. Vi sono – è quanto scrive ancora Tursi – diverse modalità di impiego del voto elettronico, dunque anche in Italia si dovrebbero aumentare le sperimentazioni a riguardo. Naturalmente – avverte – questo non servirà a risolvere problemi di natura politica (l’astensionismo in Calabria non scenderà per questo), ma potrà sicuramente agevolare tutta – conclude – la dinamica elettorale».

 

z. b.

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