Ad oggi non sono state saldati i pagamenti ai lavoratori che hanno diritto alla cassa integrazione e alla mobilità in deroga relativamente al 2013 e al 2014. È quanto denunciano la Fiom e la Cgil del comprensorio di Gioia Tauro, che esprimono preoccupazione «per i forti ritardi che si sono accumulati a causa del governo nazionale e delle incapacità della passata giunta regionale».
«Riteniamo tale situazione – si legge in una nota firmata dal segretario della Fiom, Pasquale Marino – preoccupante per le ricadute sociali che stanno creando non pochi problemi alle loro famiglie, perché un’attesa così prolungata per la liquidazione del sostegno al reddito in considerazione che, in moltissimi casi, la cassa integrazione e la mobilità in deroga sono l’unico strumento di sopravvivenza degli stessi, e quindi meritano risposte certe e concrete».
Per il sindacato è quindi urgente che l’assessore al Lavoro Carlo Guccione «prenda contezza di quanto sta accadendo, dei drammi che stanno attraversando le lavoratrici e i lavoratori. Bisogna sanare – sostiene la Fiom – tutte le partite lasciate in sospeso da parte della vecchia giunta regionale di centrodestra accumulando ritardi nelle erogazioni, a partire dalle mobilità ordinarie 223/91 che bisognano dell’approvazione da parte della commissione tripartita regionale presieduta dall’assessore al Lavoro, per poi discutere della mobilità 2014 finanziata per soli 8 mesi su 12, e qui la domanda nasce spontanea e ci chiediamo: ma negli altri 4 mesi non finanziati cosa faranno le famiglie calabresi per sopravvivere?».
Secondo la Fiom «bisogna aprire un tavolo con il governo nazionale al fine di poter modificare il decreto del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali di concerto con il ministero dell’Economia e delle finanze n° 83743, che oltre alla limitazione delle risorse e quindi la finanziabilità dei periodi (8 su 12 mesi), prevede anche la fuoriuscita dal bacino delle mobilità nella sola Calabria di circa 8.000/10.000 percettori, oltre al fatto che ad oggi non vi è l’accordo quadro tra Regione e parti sociali».
«Noi crediamo e chiediamo – prosegue la Fiom – che contestualmente agli ammortizzatori sociali in deroga, si parli di politiche attive vere e serie, per il reinserimento delle lavoratrici dei lavoratori nel mondo del lavoro, anche attraverso formazioni mirate, il tutto per come le disposizioni di legge prevedono. Gli strumenti ancorché provvisori, per aiutare i lavoratori devono proprio nel momento più drammatico, avanzare e bruciare i tempi. Le tasse che incombono sulla gente non aspettano, chi si è impegnato per il futuro della famiglia, non può esser abbandonato».
«Ribadiamo – è la conclusione – che essendo nel pieno di una crisi profonda, tutti i soggetti interessati devono fare la propria parte a cominciare dal governo nazionale, passando per quello regionale, che pur di nuova nomina deve giocare un ruolo più incisivo per risolvere i problemi dei lavoratori e delle loro famiglie».
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