Loielo sospeso da sindaco di Nardodipace
VIBO VALENTIA Il prefetto di Vibo, Giovanni Bruno, ha sospeso Romano Loielo dalla carica di sindaco di Nardodipace. La decisione del capo dell’Ufficio territoriale del governo è arrivata dopo che Loi…

VIBO VALENTIA Il prefetto di Vibo, Giovanni Bruno, ha sospeso Romano Loielo dalla carica di sindaco di Nardodipace. La decisione del capo dell’Ufficio territoriale del governo è arrivata dopo che Loielo è finito agli arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione “Uniti nella truffa”, portata a termine martedì scorso dalla Procura di Vibo, dai carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno e dai militari del compando provinciale della Guardia di finanza. L’amministrazione comunale del piccolo centro delle Serre vibonesi sarà dunque retta dal vicesindaco Alberto Franzè, che risulta comunque indagato a piede libero nell’ambito della stessa inchiesta.
Al centro delle indagini c’è una presunta truffa da 100mila euro ai danni della Regione, dello Stato e dell’Ue: secondo l’accusa, gli indagati si sarebbero appropriati di fondi pubblici finalizzati all’organizzazione di corsi di formazione per la creazione di posti di lavoro, attività che però non sarebbero mai state svolte. Il provvedimento firmato dal gip Annalisa Gualtieri ha disposto gli arresti domiciliari oltre che per Loielo, anche per Romolo Tassone (ex vicesindaco e figlio del presunto capo del locale di ‘ndrangheta di Cassari), Fabio Rullo e Mario Carrera, titolari delle ditte e delle associazioni che hanno ottenuto incentivi pubblici dichiarando attività che, secondo gli inquirenti, erano fittizie. Per altre 12 persone è stato disposto l’obbligo di firma e contestualmente è scattato nei confronti degli indagati un sequestro “per equivalente”.
La presunta truffa contestata dagli inqiurenti non è però l’unica grana giudiziaria che riguarda Loielo: nel settembre scorso è stato rinviato a giudizio con le accuse di abuso d’ufficio, falso materiale, falso ideologico ed uso di atto falso in merito alla gestione del servizio di trasporto pubblico; assieme all’ormai ex sindaco andranno a processo anche l’attuale vicesindaco Franzè e i consiglieri comunali di maggioranza Pasquale La Rosa, Antonio Maiolo, Aurelio Tassone e Antonio Franzè. Il gup ha deciso il loro rinvio a giudizio quali ex assessori della precedente giunta Loielo, sciolta per infiltrazioni mafiose insieme nel 2011. Nell’operazione “Uniti per la truffa” è indagato anche l’assessore comunale Maurizio Maiolo, i cui cognati (Salvatore e Massimo Iacopetta) sono finiti recentemente in manette nell’ambito dell’operazione antimafia “Insubria” della Dda di Milano.
Tutte queste risultanze sono attualmente al vaglio della Prefettura di Vibo che deciderà se inviare una commissione d’accesso agli atti al Comune di Nardodipace.
s.pel.