VIBO VALENTIA Il controllato che firma una nomina a favore del controllore. Così, giusto per fare le cose “in famiglia” e sentirsi tutti più tranquilli. Succede anche questo nelle Aterp calabresi, enti regionali che dovrebbero occuparsi dell’edilizia residenziale pubblica ma che, troppo spesso, sono finite per diventare un serbatoio di clientele, sprechi e scambi di favori più o meno leciti. Per farsene un’idea basta passare un po’ di tempo a leggere delibere e determine che vengono pubblicate sull’albo online delle Aterp provinciali, che pur essendo ormai in fase di accorpamento in un unico ente regionale continuano a produrre atti su cui, in molti casi, pesa il dubbio dell’illegittimità o, quantomeno, la certezza della inopportunità.
L’Aterp di Vibo è finita nella bufera per l’acquisto della sede (per l’importo di 2,3 milioni di euro più Iva) e per i 32 contratti a progetto deliberati in zona Cesarini, nelle stesse ore in cui la giunta regionale dichiarava la decadenza dei cinque commissari straordinari. Ma il giorno prima della decisione dell’esecutivo Oliverio, l’ormai ex commissario Tonino Daffinà ha firmato una delibera il cui contenuto sembra essere un esempio di palese conflitto d’interesse. L’atto riguarda la nomina di una commissione di gara per il «servizio di progettazione e implementazione di un sistema informativo territoriale, attività informative e formative, attività di assistenza tecnica e monitoraggio per la realizzazione di un programma di ricognizione, valorizzazione e gestione del patrimonio immobiliare e dei distretti regionali». È lo stesso Daffinà – «in piena autonomia, a seguito di una serie di proprie valutazioni di carattere tecnico-organizzativo, anche in considerazione delle esperienze collaborative sino ad oggi maturate con il personale del dipartimento Lavori pubblici» – a nominare il presidente, i due componenti e il segretario della commissione giudicatrice. L’organo, per scelta dell’ex commissario straordinario, sarà presieduto da Antonio Capristo. Quest’ultimo è dirigente di settore del dipartimento Lavori pubblici ed è anche commissario delegato dell’Aterp unica regionale. In virtù di questi ruoli, l’ingegnere di Rossano esercita anche attività di controllo sulle (ex) aziende provinciali, ragione per cui è facile comprendere come Capristo si trovi nella posizione di dover vigilare anche sulla commissione di cui lui stesso fa parte.
E anche in questo caso, come in quello dell’ex commissario dell’Aterp catanzarese che ha firmato diverse delibere quando era già stato dichiarato decaduto, gli atti adottati nell’ambito del progetto di ricognizione immobiliare delle Aterp sono finanziati con i soldi ex Gescal, un fondo alimentato per anni da una tassa di scopo che doveva servire a realizzare alloggi per famiglie svantaggiate, o a ristrutturare gli edifici già esistenti o, al massimo, all’esproprio dei terreni su cui costruire nuove case popolari.
Sergio Pelaia
s.pelaia@corrierecal.it
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