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Calabresi nel mondo, Greco denuncia megastipendi e spese folli

CATANZARO «Quanto emerso dall’analisi dei conti della Fondazione calabresi nel mondo lascia sbigottiti. Megastipendi, contratti di collaborazione e decine di assunzioni fino a cifre folli». Lo affe…

Pubblicato il: 28/02/2015 – 20:04
Calabresi nel mondo, Greco denuncia megastipendi e spese folli

CATANZARO «Quanto emerso dall’analisi dei conti della Fondazione calabresi nel mondo lascia sbigottiti. Megastipendi, contratti di collaborazione e decine di assunzioni fino a cifre folli». Lo afferma in una nota il presidente del gruppo ‘Oliverio Presidente’, Orlandino Greco, che chiede a chi fino ad ora ha gestito la Fondazione di fornire un report al presidente Oliverio sui progetti realizzati, ma soprattutto di individuare precise responsabilità sulle modalità con cui sono state spese ingenti risorse. «La Fondazione calabresi nel mondo – aggiunge – ha gestito tre progetti finanziati dal Fondo sociale europeo per un totale di 5,1 milioni di euro, ma non sembra affatto che la progettazione abbia avuto effetti rilevanti sulla nostra regione. Vorremmo sapere quali sono stati i risultati che questa fondazione ha ottenuto dal 2009 per il processo di internazionalizzazione delle imprese calabresi, per gli scambi interculturali e per la valorizzazione delle eccellenze locali». Ma per Greco, c’è soprattutto «il rischio concreto che i 4 milioni di euro finanziati dal Dipartimento lavoro e Politiche Sociali siano stati sprecati per pagare stipendi da capogiro a dirigenti della Fondazione e che l’Unione Europea non possa accettarne, giustamente, la rendicontazione. Se ciò dovesse avvenire i 4 milioni di euro che erano stati anticipati dalla Regione Calabria andrebbero a pesare sul bilancio regionale e, di conseguenza, sulle tasche dei contribuenti». Per Greco «è offensivo che imprenditori, professionisti e ricercatori calabresi, che ogni giorno investono tempo e denaro sull’internazionalizzazione, vedano questo scempio commesso da un ente in house della Regione. È indispensabile andare oltre la gestione Galati, riprogrammando gli obiettivi e le modalità d’intervento della Fondazione per il processo d’internazionalizzazione di cui la Calabria ha bisogno».

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