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Caso Lanzino, udienza rinviata al 19 marzo

COSENZA Un’udienza tanto attesa e sospesa per l’adesione allo sciopero degli avvocati. Ma il processo per la morte di Roberta Lanzino non è estraneo ai colpi di scena. Questa mattina, nell’aula della…

Pubblicato il: 05/03/2015 – 11:32
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Caso Lanzino, udienza rinviata al 19 marzo

COSENZA Un’udienza tanto attesa e sospesa per l’adesione allo sciopero degli avvocati. Ma il processo per la morte di Roberta Lanzino non è estraneo ai colpi di scena. Questa mattina, nell’aula della Corte d’Assise del tribunale di Cosenza, i Ris di Messina dovevano relazionare in aula sugli esiti della perizia depositata il 2 marzo. Esiti già resi noti: il Dna estratto dal campione di terriccio trovato sotto il corpo di Roberta non è compatibile con quello degli imputati, ovvero con quello di Francesco Sansone e con quello dei familiari di Luigi Carbone. Per la morte della studentessa di Rende, violentata e uccisa il 26 luglio del 1988, sono accusati lo stesso Sansone, pastore di Cerisano, e Luigi Carbone ritenuto vittima di lupara bianca. Infatti, secondo le indagini, Carbone sarebbe stato ucciso dal padre e dal fratello di Francesco Sansone, Alfredo e Remo, perché avrebbe voluto rivelare quello che sapeva del delitto Lanzino.
Questa mattina, dopo la sospensione e il rinvio dell’udienza al prossimo 19 marzo per la relazione dei Ris, il presidente del collegio giudicante Maria Antonia Gallo ha fissato al prossimo 1 aprile un’altra udienza «per – ha detto – o proseguire nell’istruttoria o andare al dibattimento».
È stato a questo punto che l’avvocato Ornella Nucci, legale della famiglia Lanzino, si è opposta con veemenza a questa decisione «perché – ha detto – non è possibile, data la delicatezza di questo processo, parlare già di discussioni. Altrimenti vuol dire che è stata già presa una decisione». La presidente Gallo ha cercato di placare le polemiche ma ha ribadito che «il primo aprile ci sarà un’udienza nella quale si deciderà la direzione in cui andrà il processo». Una decisione che l’avvocato Nucci non accetta «anche perché – ha aggiunto – si tratta di un processo che dura da anni e che merita di essere trattato con attenzione e non liquidato in fretta».

 

Mirella Molinaro

m.molinaro@corrierecal.it

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