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Reggio, resta in carcere Dominique Suraci

REGGIO CALABRIA Rimane in carcere l’ex consigliere comunale della lista “Alleanza per Scopelliti”, Dominique Suraci. Nonostante la Cassazione avesse nei mesi scorsi annullato l’ordinanza di custodia…

Pubblicato il: 09/03/2015 – 13:14
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Reggio, resta in carcere Dominique Suraci

REGGIO CALABRIA Rimane in carcere l’ex consigliere comunale della lista “Alleanza per Scopelliti”, Dominique Suraci. Nonostante la Cassazione avesse nei mesi scorsi annullato l’ordinanza di custodia cautelare che nell’estate 2012 ha spedito in carcere il politico perché accusato di essere per i clan il riferimento imprenditoriale nella grande distribuzione, per i giudici del tribunale delle Libertà chiamati a valutare nuovamente la sua posizione sussistono le ragioni per far restare l’ex politico dietro le sbarre, come chiesto dal pm Stefano Musolino.
Una decisione che arriva ad oltre un mese dall’udienza, gelando le speranze della difesa – gli avvocati Francesco Albanese e Giovanni Managò – che probabilmente aveva letto le lunghe settimane di attesa come un possibile segnale positivo. Tuttavia, le loro argomentazioni a sostegno di Suraci, pur avendo convinto i giudici della Suprema Corte ad annullare l’ordinanza di custodia cautelare a carico dell’ex politico sulla base dei gravi indizi di colpevolezza, non hanno convinto le toghe reggine che hanno confermato il carcere per Suraci.
Arrestato nell’agosto del 2012, per i magistrati, l’ex consigliere comunale, destinatario di due diverse ordinanze di custodia cautelare, sarebbe un vero e proprio “dominus” che, attraverso le proprie condotte, avrebbe “drogato” tanto l’economia, tanto il libero voto. Un ruolo che l’allora sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria, Marco Colamonici, ha sintetizzato con parole durissime ma estremamente chiare nella richiesta d’arresto per l’ex consigliere, definito senza mezzi termini il «principale referente della famiglia De Stefano-Tegano nel settore della grande distribuzione alimentare, nonché importante interlocutore politico della stessa, atteso il ruolo di consigliere che il predetto ha rivestito nel Comune di Reggio Calabria: protagonista di un’azione volta a favorire gli interessi criminali dell’anzidetto casato di ‘ndrangheta e le articolazioni territoriali di cui lo stesso si avvale (quale la cosca Crucitti), sfruttando il ruolo politico ricoperto e dell’influenza esercitata all’interno di società miste quali la Multiservizi spa. Può dirsi che il Suraci rappresenta il prototipo dell’esponente di quella tanto invocata zona grigia costituta da soggetti appartenenti alla presunta società civile che non solo non scelgono di affrancarsi dalla realtà criminale nell’ambito della quale vengono ad operare, ma scelgono consapevolmente di stringere con la stessa un rapporto di mutuo interesse».

Un interesse che per Dominique Suraci si concretizzerà in una valanga di voti tanto alle comunali del 2007, quando con il partito “Alleanza per Scopelliti”, che sosteneva il centrodestra dell’ex governatore, si affermerà come candidato più votato della propria lista, inserita nella coalizione vincente, come alle regionali del 2010, quando – sempre in appoggio a Scopelliti – si candiderà nella lista “Libertà e Autonomia-Noi Sud”, ottenendo 1762 voti. Uno strepitoso successo elettorale che Dominique Suraci avrebbe ottenuto proprio grazie all’appoggio delle cosche, invitate dall’ex consigliere tanto a convertirsi in fornitori esclusivi dei suoi supermercati – gli stessi che ha più volte svuotato, portato al fallimento per poi riappropiarsene per interposta persona – tanto a diventare il suo principale interlocutore elettorale.

 

Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it

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