Il "patto emiliano" tra le tombe del cimitero
FINALE EMILIA Tra le lapidi del cimitero di Finale, devastato dal terremoto, si stringe il sodalizio criminale tra Augusto Bianchini e Michele Bolognino ed è in questo appalto che entra in gioco Anto…

FINALE EMILIA Tra le lapidi del cimitero di Finale, devastato dal terremoto, si stringe il sodalizio criminale tra Augusto Bianchini e Michele Bolognino ed è in questo appalto che entra in gioco Antonio Scozzafava. Giovane imprenditore di 32 anni, Scozzafava ha lasciato la sua Catanzaro per trasferirsi a Vignola dove ha aperto la As costruzioni, ditta che si occupa di ristrutturazioni, opere in cemento armato e consolidamento. Scozzafava entra in gioco quando Bianchini, che lavora già all’ampliamento del cimitero di Finale, passa il cantiere a Bolognino, boss della ‘ndrangheta legato alla cosca calabrese Grande Aracri.
Come già avvenuto per altri appalti, Bianchini dà carta bianca a Bolognino per far lavorare i suoi operai e fare così affari su ogni uomo in cantiere. Per il lavoro al cimitero Bolognino chiama Scozzafava, il quale entra quindi in subappalto. Ma nessuno di questi passaggi ha ricevuto l’autorizzazione della stazione appaltante, cioè il Comune di Finale. Per questo il giudice per le indagini preliminari che si occupa dlel’inchiesta “Aemilia” scrive di «sub-appalto ceduto illegalmente a Scozzafava relativamente alle opere di ampliamento del cimitero di Finale Emilia vinto dalla Bianchini costruzioni».
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, Scozzafava si trova tra le mani l’intero lavoro al cimitero di Finale Emilia. I carabinieri lo seguono e lo intercettano, facendo emergere il legame tra il 32enne e la ‘ndrangheta: Scozzafava frequenta soggetti legati alle cosche di Cirò Marina e durante una telefonata vanta parentele con affiliati a una certa cosca di Catanzaro. Legame di parentela che i carabinieri hanno riscontrato con qualcuno affiliato alla ‘ndrina Gaglianesi. Bolognino coordina i vari cantieri e impartisce ordini a Scozzafava, ad esempio gli fa spostare operai da Finale a Mirandola sapendo che ci sarebbe stato un controllo. Bolognino: «Domani mattina mi servono tutti là alle scuole… sospendi il cimitero per domani che li spostiamo sulle scuole perché domani c’è il controllo e devono vedere che siamo tutti là… tutti su una parte… domani i giubbotti tutti belli puliti eh!…».