Mancuso: «Attacco alle norme contro l'omofobia»
REGGIO CALABRIA Infuria la polemica a Reggio Calabria il giorno dopo la votazione in aula della mozione che si oppone all’applicazione del ”Documento Standard per l’educazione sessuale in Europa”, re…

REGGIO CALABRIA Infuria la polemica a Reggio Calabria il giorno dopo la votazione in aula della mozione che si oppone all’applicazione del ”Documento Standard per l’educazione sessuale in Europa”, redatto dall’Ufficio europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità, e all’introduzione nell’ordinamento giuridico di disposizioni normative tali da alterare la struttura della famiglia.
Ad intervenire sulla polemica è Aurelio Mancuso, Componente della commissione nazionale di garanzia Pd, ed esponente della comunità lgbt nazionale. «Il documento – spiega – istituisce la giornata della Famiglia Naturale, contrapposta a una supposta campagna “omosessualista” propugnata dall’Unar fondata sulle pericolose teorie gender, che ammantate da “un’inesistente omofobia”, minacciano l’identità sessuale dei bambini italiani».
«Nella mozione – prosegue Mancuso – è anche contenuto un duro attacco alla legge sulle norme contro l’omofobia, di cui il relatore alla Camera è stato Ivan Scalfarotto, attuale sottosegretario del governo Renzi. Terminato lo stupefacente intervento di presentazione e lettura della mozione da parte del consigliere azzurro, tra l’altro noto capo di una setta cristiana, il consiglio ha proceduto alla votazione, preceduta da una breve dichiarazione di voto da parte di una consigliera del Pd che ha rincarato la dose parlando di preoccupanti fatti già avvenuti in alcune scuole di Reggio».
«Mi chiedo – spiega Mancuso – come dirigente del Pd, leader nazionale del movimento omosessuale, impegnato dentro il partito e nell’associazionismo sui diritti civili e le libertà individuali, come sia compatibile il voto di ieri dei consiglieri e sindaco democratici, con l’appartenenza un collettivo politico che aderisce a livello internazionale al Partito dei Socialisti e Democratici Europei. Mi chiedo come il gruppo dirigente democratico reggino e regionale possano ritenere culturalmente e politicamente sostenibile un voto che offende le persone e le coppie omosessuali calabresi, che attacca a testa bassa i valori fondanti del Pd, che propugna una visione sociale discriminatoria e ideologica, che inventa una inesistente contrapposizione tra famiglie tradizionali e nuove famiglie. Il sindaco e la maggioranza di centrosinistra, se non ripareranno all’offesa prodotta, si risparmino l’ipocrita impegno di voler approvare l’istituzione del Registro sulle unioni civili: è bene non produrre nuovi atti che trasformino l’attuale situazione di grave messaggio discriminatorio in tragica commedia dell’assurdo». Sul punto è intervenuto in giornata anche il capogruppo del Centro Democratico Demetrio Martino. «Data la rilevanza degli argomenti posti a votazione, sento di dovere immediatamente precisare che, se fossi stato presente in aula, avrei votato no, no e ancora no».