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Vibo, 65mila euro per il Museo che non c'è

VIBO VALENTIA Carta canta: la fornitura degli arredi per il Museo del mare di Bivona è stata «eseguita regolarmente», per questo il Comune ha dato via libera al pagamento di 65.520 euro alla ditta …

Pubblicato il: 11/03/2015 – 15:03
Vibo, 65mila euro per il Museo che non c'è

VIBO VALENTIA Carta canta: la fornitura degli arredi per il Museo del mare di Bivona è stata «eseguita regolarmente», per questo il Comune ha dato via libera al pagamento di 65.520 euro alla ditta che si era aggiudicata la gara. Però c’è un dettaglio, considerato evidentemente trascurabile dagli uffici di Palazzo Razza: quel Museo, che doveva essere un vero e proprio centro di archeologia marina, di fatto non esiste. Della Tonnara di Bivona, infatti, oggi rimane a malapena la struttura, finita più volte nel mirino dei vandali e sostanzialmente abbandonata, nonostante sia stata dichiarata bene monumentale con decreto ministeriale del 6 dicembre 1991. E come se non bastasse vedere sbriciolati dall’incuria il barcone San Francesco e il rimorchiatore Caterina – risalenti alla fine dell’800 – ai danni cui nessuno ha mai messo riparo oggi si aggiunge anche la beffa.
Non può non avere questo sapore, infatti, la procedura con cui il Comune – con determina dello scorso 5 marzo – ha dato l’ok al pagamento dei 65mila euro per gli arredi alla ditta dopo aver messo nero su bianco che è da considerarsi «conclusa» la «fornitura e la posa in opera», tanto da «poterne certificare la regolare esecuzione». La procedura per la fornitura degli arredi è iniziata nel 2008 ed è stata finanziata con i fondi Por 2000/2006, ma chi conosce bene da anni la Tonnara assicura che di queste forniture non si è mai visto nulla. Tanto che nello scorso dicembre anche la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici ha rilevato «una situazione di degrado e di abbandono che compromette e inficia i lavori eseguiti con i finanziamenti precedenti (si parla di almeno 3 milioni di euro, ndr), determinando inoltre un grave depauperamento del patrimonio storico-artistico».
A quel sopralluogo era presente anche Antonio Montesanti, ormai rimasto uno dei pochi a lottare in difesa della Tonnara, che sul blog comuneportosantavenere.blogspot.it spiega: «Andando a Bivona non si vede niente! Ora, non volendo minimamente mettere in dubbio i pareri di regolarità tecnica e contabile dei dirigenti comunali che dal 2010 hanno concesso la Tonnara ad associazioni, partiti e vigili urbani e che qualche giorno fa hanno dichiarato che nulla osta alla liquidazione delle somme dovute, vorremmo che qualcuno rispondesse ad una sola e semplice domanda: dov’è il Museo?».
L’ulteriore paradosso è che, mentre si attende la risposta del Comune a questo semplice quesito, un gruppo di cittadini armati di buona volontà nei giorni scorsi si è adoperato per mettere al riparo dalle intemperie il patrimonio storico superstite. Patrimonio che avrebbe dovuto essere ospitato proprio nel Museo che non c’è.

 

Sergio Pelaia
s.pelaia@corrierecal.it

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