AMANTEA Sono scesi in strada anche con i trattori gli imprenditori agricoli dell’hinterland amanteano. Accanto a loro i titolari di attività produttive, i sindaci della zona e i semplici cittadini per gridare con forza la loro rabbia contro la mancata realizzazione del ponte sul fiume Savuto.
Un sit-in che ha raccolto attorno a questo tema quanti risiedono ad Amantea, a Cleto, ad Aiello Calabro – nel Cosentino – ma anche del Catanzarese come Nocera Terinese, Falerna e Motta Santa Lucia e che ha rallentato la viabilità lungo la statale 18 all’altezza di Campora San Giovanni. Un gesto di protesta messo in atto da un movimento spontaneo che si è raccolto dietro la sigla del comitato “Ricostruiamo il ponte Savuto” e che rappresenta l’ennesimo tentativo di smuovere le coscienze della politica regionale e delle istituzioni locali per un problema che rischia di mettere in ginocchio l’intera economia della zona.
A nove anni dalla chiusura definitiva del ponte seguito poi dal crollo dell’infrastruttura – avvenuto nel 2008 – che collega il territorio del basso Tirreno cosentino con l’area del Catanzarese – da sempre zona altamente vocata all’agricoltura di qualità – la situazione non è affatto cambiata. Anzi nel tempo il quadro infrastrutturale dell’area è decisamente peggiorato. Le continue mareggiate che hanno colpito la statale 18 lungo il Tirreno cosentino ne hanno ridotto sempre più il tracciato. Mettendo a rischio la stessa viabilità dell’unica arteria di collegamento tra il nord e il sud della Calabria.
Aggravata dall’ennesima emergenza calabrese: l’interruzione sull’autostrada A3. Dopo il crollo del viadotto “Italia”, il traffico pesante in transito in Calabria è stato deviato proprio su quel che resta della statale tirrenica. Una situazione al limite del collasso.
Da qui la rabbia di quanti protestano per ottenere qualche risposta sul futuro dei collegamenti della zona. E non vedere morire le imprese turistiche e agricole che operano in questa area. «Da anni – sostiene, Giuseppe Ruperto, coordinatore del comitato – sono stati fatti solo annunci. È stato comunicato che ci sarebbe stato un finanziamento di 6 milioni di euro per ricostruire questa infrastruttura. Ma al momento non è cambiato nulla». Per questo il movimento chiede «un incontro immediato con i rappresentati della Regione, delle Province di Cosenza e Catanzaro e della Prefettura. Vogliamo avere risposte concrete sulla progettazione e sui tempi della realizzazione del ponte. E siamo pronti, se non avremo risposte concrete, a scendere nuovamente in strada. Magari anche con maggiore vigore».
Roberto De Santo
r.desanto@corrierecal.it
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