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Viabilità a rischio, sit-in sulla statale 18

AMANTEA Sono scesi in strada anche con i trattori gli imprenditori agricoli dell’hinterland amanteano. Accanto a loro i titolari di attività produttive, i sindaci della zona e i semplici cittadini …

Pubblicato il: 23/03/2015 – 11:26
Viabilità a rischio, sit-in sulla statale 18

AMANTEA Sono scesi in strada anche con i trattori gli imprenditori agricoli dell’hinterland amanteano. Accanto a loro i titolari di attività produttive, i sindaci della zona e i semplici cittadini per gridare con forza la loro rabbia contro la mancata realizzazione del ponte sul fiume Savuto.

 

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Un sit-in che ha raccolto attorno a questo tema quanti risiedono ad Amantea, a Cleto, ad Aiello Calabro – nel Cosentino – ma anche del Catanzarese come Nocera Terinese, Falerna e Motta Santa Lucia e che ha rallentato la viabilità lungo la statale 18 all’altezza di Campora San Giovanni. Un gesto di protesta messo in atto da un movimento spontaneo che si è raccolto dietro la sigla del comitato “Ricostruiamo il ponte Savuto” e che rappresenta l’ennesimo tentativo di smuovere le coscienze della politica regionale e delle istituzioni locali per un problema che rischia di mettere in ginocchio l’intera economia della zona.

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A nove anni dalla chiusura definitiva del ponte seguito poi dal crollo dell’infrastruttura – avvenuto nel 2008 – che collega il territorio del basso Tirreno cosentino con l’area del Catanzarese – da sempre zona altamente vocata all’agricoltura di qualità – la situazione non è affatto cambiata. Anzi nel tempo il quadro infrastrutturale dell’area è decisamente peggiorato. Le continue mareggiate che hanno colpito la statale 18 lungo il Tirreno cosentino ne hanno ridotto sempre più il tracciato. Mettendo a rischio la stessa viabilità dell’unica arteria di collegamento tra il nord e il sud della Calabria.

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Aggravata dall’ennesima emergenza calabrese: l’interruzione sull’autostrada A3. Dopo il crollo del viadotto “Italia”, il traffico pesante in transito in Calabria è stato deviato proprio su quel che resta della statale tirrenica. Una situazione al limite del collasso.

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Da qui la rabbia di quanti protestano per ottenere qualche risposta sul futuro dei collegamenti della zona. E non vedere morire le imprese turistiche e agricole che operano in questa area. «Da anni – sostiene, Giuseppe Ruperto, coordinatore del comitato – sono stati fatti solo annunci. È stato comunicato che ci sarebbe stato un finanziamento di 6 milioni di euro per ricostruire questa infrastruttura. Ma al momento non è cambiato nulla». Per questo il movimento chiede «un incontro immediato con i rappresentati della Regione, delle Province di Cosenza e Catanzaro e della Prefettura. Vogliamo avere risposte concrete sulla progettazione e sui tempi della realizzazione del ponte. E siamo pronti, se non avremo risposte concrete, a scendere nuovamente in strada. Magari anche con maggiore vigore».

 

 

Roberto De Santo
r.desanto@corrierecal.it

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