Il Ros: “colletti bianchi” a cena con il boss Mancuso
VIBO VALENTIA Una cena riservata tra il boss Pantaleone Mancuso (“Vetrinetta”) e alcuni “colletti bianchi”. Dell’episodio, emerso dall’indagine milanese “Minotauro” – i cui atti sono poi confluiti ne…

VIBO VALENTIA Una cena riservata tra il boss Pantaleone Mancuso (“Vetrinetta”) e alcuni “colletti bianchi”. Dell’episodio, emerso dall’indagine milanese “Minotauro” – i cui atti sono poi confluiti nell’inchiesta “Purgatorio” della Dda catanzarese – ha parlato oggi il colonnello del Ros Giovanni Sozzo nel corso della testimonianza, resa davanti al Tribunale collegiale di Vibo, nell’ambito del processo in cui sono imputati gli ex dirigenti della squadra mobile vibonese, Maurizio Lento ed Emanuele Rodonò (accusati di concorso esterno in associazione mafiosa) e l’avvocato Antonio Galati.
Alla cena in questione, oltre al boss della potente cosca di Limbadi, avrebbero partecipato il proprietario di un agriturismo, un magistrato, due direttori di banca e un prefetto poi divenuto dirigente della Regione Calabria. L’incontro, che risalirebbe al 6 settembre del 2002, si sarebbe tenuto proprio a Limbadi e sarebbe stato organizzato per impedire che le articolazioni del clan Mancuso ostili al boss Pantaleone “Vetrinetta” prendessero di mira con richieste estorsive i beni del proprietario dell’agriturismo.