Il centrodestra torna in campo, ma Scopelliti fa l'invitato
REGGIO CALABRIA Dopo sei mesi di totale silenzio, il centrodestra targato Peppe Scopelliti ha annunciato oggi il suo ufficiale rientro sulla scena politica. Il Comitato per la ricostruzione del Centr…

REGGIO CALABRIA Dopo sei mesi di totale silenzio, il centrodestra targato Peppe Scopelliti ha annunciato oggi il suo ufficiale rientro sulla scena politica. Il Comitato per la ricostruzione del Centrodestra, presentato oggi nella sua nuova sede del Corso Garibaldi, riunisce in sostanza tutti gli ex scopellitiani, da Reggio Futura ad Alleanza Calabrese, da Dialogo Civile a Destra per Reggio, per mesi assenti dalla scena politica, dopo le dimissioni dettate dalla legge Severino e la clamorosa sconfitta alle Europee del loro uomo di riferimento, Giuseppe Scopelliti. Ed è proprio lui oggi a presenziare la prima reunion del centrodestra reggino, ma solo in qualità di invitato: «Non ho nulla da dichiarare – ha detto ai giornalisti – sono qui perché sono stato invitato dai componenti di questo nuovo movimento, saranno loro a parlare». Tra la folla, ci sono molti nomi noti, da Daniele Romeo a Demi Arena, da Oreste Romeo a Giuseppe Agliano, ma nessuno di loro si espone in prima persona.
Il Comitato nasce – ribadiscono più volte gli esponenti del centrodestra Ernesto Siclari, Fabrizio Condemi, Alessandra Bordini, Antonella Postorino e Nino Matalone, che a turno hanno preso la parola – da una libera iniziativa che è partita dai cittadini, ma ruota attorno alla figura dell’indimenticato Giuseppe Scopelliti. A confermarlo sono anche i fedelissimi dell’ex governatore, come il consigliere provinciale Michele Marcianò, che ha ringraziato Scopelliti «per aver dato il cuore e l’anima per questa città. Lui che aveva iniziato anche un percorso alla Regione Calabria, che però è stato sospeso dalla legge Serverino, una legge che lui ha rispettato e per questo io lo ringrazio due volte, il nostro sempre presidente Giuseppe Scopelliti, lui che in un momento così difficile è in panchina, però sta sempre con noi, ci assiste e ci dà dei buoni consigli».
Il centrodestra ha di nuovo bisogno di una guida, è «disarticolato – dice Giuseppe Agliano – dobbiamo risanare le fila tra i militanti e successivamente allargare alle altre componenti del mondo sociale e culturale della città che guarda con interesse al centrodestra». E riunire in un pomeriggio primaverile tutti i nostalgici dell’era scopellitiana attorno al loro leader – dicono – sembra essere decisamente un buon punto di partenza. Il Comitato vuole «riaprire il dialogo con il centrodestra che ha perso la sua unitarietà» afferma Siclari, per riuscire a ricompattarsi e riproporsi sulla scena politica. Negli interventi è forte la riproposizione di Reggio Calabria come una città di destra, che negli anni di Scopelliti avrebbe vissuto il suo periodo di maggiore splendore, con progetti e opere di riqualificazione della città mai eguagliati, che mettevano Reggio in una posizione di rilevanza nel panorama nazionale, una posizione oggi persa. «Il degrado della città è totale – ha detto Postorino – tutto quello che stiamo vivendo, anche il non mettere la spazzatura nei cassonetti, scrivere sui muri, parcheggiare male, non è altro che lo specchio di quello che la nostra società sta diventando, una società che non ha più riferimenti, perché se si avessero riferimenti si avrebbe anche educazione». L’ex sindaco Demi Arena spiega come oggi ci sia un’esigenza di ridare al popolo la propria sovranità, tolta dall’attuale legge elettorale: « Quando le regole vengono stabilite all’interno dei partiti – ha spiegato – scoppiano le guerre di potere e non è più il popolo che sceglie. Per questo nasce oggi questo movimento spontaneo, perché vi è esigenza di riappropriarsi di alcune tematiche dopo le ultime elezioni comunali».
E se Reggio Calabria si è sempre riconosciuta nel centrodestra, sulla crisi della città immancabili sono le stoccate all’attuale amministrazione di Falcomatà: «Il reggino è in una situazione di sbandamento – afferma Arena – oggi ci troviamo in una situazione in cui la città è in ginocchio. Qualcuno all’inizio della mia legislatura disse che Reggio era come Calcutta, ma oggi potremmo definirla Pompei. Non possiamo dire – ha detto riferendosi all’attuale governo reggino – che non si può fare niente perché non ci sono soldi, perché i soldi non ci sono a nessuna latitudine, non solo a Reggio Calabria. Quello è il grande imbroglio, quello che è servito per arrivare a governare e a vincere le elezioni». Il “nuovo” vecchio centrodestra, anche se in assenza di un progetto concreto, sembra essere parecchio agguerrito nel proprio rientro in politica dopo mesi di silenzio. Un periodo buio che sembra essere terminato con il ritorno – anche se piuttosto silenzioso – di Giuseppe Scopelliti.
Red. Rc