ROSARNO «Questa è una giornata dedicata alla cultura della legalità che è anche un incontro con i giovani studenti, con la scuola e con la società civile che partecipa a questa manifestazione. Sono forse più di dieci anni che io vengo a questa manifestazione perché credo che la Calabria abbia bisogno anche di questi segnali». Ha detto il presidente del Senato, Piero Grasso, a Rosarno dove ha partecipato – con gli studenti della città – al corteo organizzato dal movimento “Riferimenti” nell’ambito della manifestazione antimafia “Gerbera Gialla” che si tiene ogni anno. Il presidente del Senato si è unito a metà mattinata ai manifestanti che, partiti dal piazzale di una scuola cittadina, hanno attraversato la città reggina. «Un vostro conterraneo, Corrado Alvaro – ha aggiunto – ci ha lasciato parole che dobbiamo tenere sempre a mente: “La disperazione più grande che possa impadronirsi di una società è il dubbio che essere onesti sia inutile”. Credetemi: non è inutile, è l’unica strada che abbiamo, tutti, per uscire dalla crisi non solo economica, ma anche etica, sociale e politica che stiamo attraversando». E a proposito delle riforme in atto ha sottolineato: «C’è una parte della Costituzione che è immodificabile». «Pochi giorni fa – ha ricordato Grasso – abbiamo celebrato il 25 aprile, la festa della Liberazione, io ho partecipato a una seduta alla Camera dei Deputati insieme a tanti partigiani. Abbiamo avuto la consapevolezza che sono stati loro a costruire mattone su mattone, battaglia dopo battaglia, sacrificio dopo sacrificio, questa nostra società attraverso la nostra Costituzione, le regole che contengono i diritti. Oggi – ha aggiunto Grasso – si parla di riforma della Costituzione, si puo’ e si deve cambiare quando non è più adeguata ai tempi, ma badate che c’è una parte della Costituzione che è immodificabile, ed è quella delle libertà, dei diritti fondamentali dei cittadini». Grasso, nel suo intervento, ha anche evidenziato che «la mafia ha il fascino di rubare la speranza ai giovani ma è un atteggiamento falso perché li porta alla devastazione e alla morte».
All’iniziativa hanno partecipato numerose scolaresche giunte da tutta la Calabria. Tra i premiati don Pino Demasi, referente di Libera nella Piana di Gioia Tauro; mons. Nunzio Galantino, segretario della Cei; il procuratore di Firenze, Giuseppe Creazzo, che ha dedicato il premio ai suoi colleghi magistrati e alle testimoni di giustizia di Rosarno Maria Concetta Cacciola, morta dopo avere ingerito acido muriatico, Giuseppina Pesce e Giuseppina Multari «che con la loro testimonianza e la loro scelta di vita – ha detto il magistrato – hanno contribuito e stanno contribuendo a riscattare questa terra». Hanno ricevuto il premio anche i ragazzi della squadra di calcio della Coa bosco di Rosarno, la squadra fatta solo da migranti della tendopoli di San Ferdinando, i quali hanno dedicato la Gerbera Gialla alle migliaia di loro amici morti per cercare il sogno della libertà. Grasso ha poi ricordato Maria Concetta Cacciola, vittima di «un ricatto – ha detto – a cui non seppe sottrarsi. Voglio ricordare anche il lavoro dei giornalisti ricordando i due premiati, Michele Albanese e Paolo Borrometi, proprio oggi nell’anniversario della morte del primo giornalista ucciso in Sicilia, Cosimo Cristaldi».
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