"Iustitia", consegnati i riconoscimenti
COSENZA Oltre 600 studenti hanno gremito l’aula magna dell’Università della Calabria in occasione della consegna del premio “Iustitia” dedicato alla memoria del giudice antimafia Rosario Livatino. «P…

COSENZA Oltre 600 studenti hanno gremito l’aula magna dell’Università della Calabria in occasione della consegna del premio “Iustitia” dedicato alla memoria del giudice antimafia Rosario Livatino.
«Provare a fare rete, creare una grande alleanza per il cambiamento. La risposta degli studenti è per noi gratificante», ha affermato il professore Giancarlo Costabile, ideatore del progetto scientifico-didattico Pedagogia della R-Esistenza. Tra i premiati i professori Riccardo Barberi, Vito Teti e Antonio Nicaso. I magistrati Mario Spagnuolo, Pier Paolo Bruni, Vincenzo Luberto, Giuseppe Lombardo. I giornalisti Fiorenza Sarzanini, Amedeo Ricucci, Angela Caponnetto, Pablo Petrasso. Il manager televisivo Lucio Presta, la preside del Liceo Piria di Rosarno, Mariarosaria Russo, e il testimone di giustizia Tiberio Bentivoglio. La manifestazione ha avuto inizio con una lectio magistralis su “Sud e mafia”.
«Non c’erano libri a casa mia, casa di gente molto semplice. Oggi ho realizzato il sogno di pubblicare un libro per Random House», ha detto Antonio Nicaso. «La ‘ndrangheta – ha proseguito – è un impasto di tradizione e innovazione. È un organismo che ha 44 miliardi di euro l’anno di fatturato, la maggior parte derivanti dal traffico di cocaina. Organizzazione basata su un sistema di collusioni e di connivenze che ha sempre avuto rapporti con chi gestisce denaro e potere. La ndrangheta non è il prodotto della mentalità di un territorio. È un sistema di potere che si nutre di relazioni e connivenze. Canada, Australia, America Sud Africa, perfino Irlanda, ovunque sono presenti queste relazioni. I principali anelli di congiunzione sono bancari, avvocati, commercialisti, e broker. I professionisti che cementificano i rapporti della ‘ndrangheta all’interno dei vari Stati».
Incisiva l’affermazione del professore Teti: «Dal terremoto del 1908, le catastrofi sono occasioni per far prosperare le classi dirigenti». Incisive anche le dichiarazioni dei premiati. Amaro e senza filtri il commento del procuratore capo di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo: «Oggi i ragazzi non sono in grado di riconoscere la vera veste della ndrangheta. Ma non è colpa vostra. È un problema da riconnettere alla classe dirigente». Ha avuto sette attentati il testimone di giustizia Tiberio Bentivoglio per aver denunciato i suoi estorsori. Salvato da un marsupio che portava sulle spalle, perché la ‘ndrangheta colpisce in modo vigliacco. L’invito del procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro Vincenzo Luberto è stato: «Partecipate, siate critici e vigili. Pochi gli strumenti che abbiamo oggi per criminalizzare la collusione prodromica alle elezioni». Importante il ruolo della scuola per il pm Spagnuolo che ha anticipato: «Sabato al porto di Vibo daremo una nave confiscata agli scafisti a una scuola media perché realizzino progetti».