Demanio, in Calabria ceduti 502 beni
CATANZARO «Valorizzare il patrimonio pubblico dello Stato è l’obiettivo del federalismo demaniale che prevede la cessione di alcuni beni selezionati del demanio e del patrimonio immobiliare dello Sta…

CATANZARO «Valorizzare il patrimonio pubblico dello Stato è l’obiettivo del federalismo demaniale che prevede la cessione di alcuni beni selezionati del demanio e del patrimonio immobiliare dello Stato agli enti territoriali». Lo ha detto Roberto Reggi, direttore generale dell’Agenzia del Demanio a Catanzaro nel corso di una tavola rotonda sul tema dello sviluppo e della valorizzazione dei beni immobiliari pubblici. All’incontro, oltre ai dirigenti dell’Agenzia Giuseppe Tancredi e Paolo Maranca, hanno preso parte i rappresentanti di alcuni enti territoriali calabresi. I beni che l’Agenzia del demanio ha accettato di cedere agli enti territoriali calabresi sono 502 e ricadono nei territori comunali dei cinque capoluoghi di provincia e di Scalea, Diamante e Praia a Mare, Lamezia Terme, Monasterace e Pizzo.
Di questi beni il 43% è stato trasferito nella disponibilità degli enti che a loro volta potranno decidere se destinarli alla comunità oppure venderli per ricavarne un introito. «Di questo introito – ha sostenuto Reggi – il 75% resterà al Comune. La parte eccedente invece andrà allo Stato per contribuire all’abbattimento del debito pubblico».
Tra i beni ceduti c’è anche l’ex Ospedale militare di Catanzaro, che sarà destinato in parte al recupero dell’uso civico boschivo e in parte ospiterà gli uffici giuridici che al momento occupano locali privati, per consentire di abbattere anche questa spesa. C’è anche il terreno a Crotone, sul quale sorge lo stadio e la Prefettura di Vibo.
«Il federalismo demaniale – ha detto ancora Reggi – è l’incontro tra Stato e territorio. Mira a evitare il degrado dei beni e fa sì che i beni vengano utilizzati per il bene pubblico. Solo con una stretta collaborazione si possono trovare le migliori soluzioni per il territorio».