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CALCIO SPORCO | Papere, soldi e “facilitatori”: il sistema del pallone corrotto

LAMEZIA TERME Barletta-Vigor Lamezia: al 41’ del secondo tempo il mediano dei pugliesi che di Messi ha la statura ma non la tecnica, si improvvisa Pulce. E si smaterializza: passa attraverso tre dife…

Pubblicato il: 20/05/2015 – 7:24
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CALCIO SPORCO | Papere, soldi e “facilitatori”: il sistema del pallone corrotto

LAMEZIA TERME Barletta-Vigor Lamezia: al 41’ del secondo tempo il mediano dei pugliesi che di Messi ha la statura ma non la tecnica, si improvvisa Pulce. E si smaterializza: passa attraverso tre difensori calabresi, evita il ritorno di un quarto uomo e serve all’attaccante l’assist per il 3-3, a porta spalancata. Quell’azione è già finita, assieme a molte altre, sui tavoli della giustizia ordinaria e finirà, con ogni probabilità, su quelli della giustizia sportiva. Perché, stando alle intercettazioni, il pareggio ricco di gol sarebbe stato “ordinato” da un gruppo di scommettitori che su quel match di Lega Pro ha vinto una piccola fortuna. E così tocca rivederle quelle immagini (questo uno degli indirizzi web: https://www.youtube.com/watch?v=TMay38at3zw): perché i gol e i mancati interventi assumono una prospettiva diversa alla luce degli atti di Dirty soccer.

Al 18’ del primo tempo il Barletta va in vantaggio: il tiro parte più o meno dal limite dell’area, non è troppo potente. Ma l’intervento goffo del portiere dei lametini trasforma la conclusione in una saetta imprendibile. Errore o combine? Risponderanno le indagini. Stessa storia al 34’, sempre del primo tempo. La Vigor è sotto di due gol, ma la difesa del Barletta si apre e permette all’attaccante di arrivare a pochi metri dall’estremo difensore. Il tiro, per la verità, è sul primo palo e non viaggia a velocità iperbolica: poco importa, perché finisce in rete. Altrove, lontano dallo stadio Puntilli, Felice Bellini – responsabile marketing della Vigor – commenta il risultato con un sms che la dice lunga: «Domenica non avete voluto ed è andata super bene». Il destinatario è Robert Farruggia, uno dei presunti finanziatori delle combine. Entrambi sono stati sottoposti al provvedimento di fermo emesso ieri dalla Dda di Catanzaro, che considera quel pareggio ricco di gol un risultato alterato. In virtù della perforabilità delle due difese, Bellini avrebbe vinto, secondo quanto emerge nelle righe del provvedimento di fermo, ben 18mila euro. Farruggia, finanziatore maltese, non aveva partecipato alla scommessa. L’sms era rivolto a lui: un messaggio, spiega il pm, che sa di «rivincita». Secondo il magistrato, Bellini era così convinto del risultato finale che avrebbe invitato diversi suoi amici a scommettere sull’evento.

Questa partita, tra comportamenti sospetti sul campo e accordi di scommettitori e finanziatori si presta a descrivere il sistema Dirty soccer. Perché se il livello finale – quello dei calciatori e delle loro performance – è determinante, ciò che si muove dietro le quinte è altrettanto indispensabile per la riuscita degli affari sporchi che si giocano sui campi di Lega Pro.

Bellini rappresenta la categoria dei “facilitatori”, personaggi che si gravitano attorno al pallone. Sono – nel suo caso – responsabili del marketing. Ma nelle carte dell’inchiesta compaiono consulenti di mercato, direttori generali e direttori sportivi. Hanno la possibilità di avvicinare i calciatori. E anche gli allenatori. Nel caso di Barletta – Vigor Lamezia, il tecnico dei pugliesi Ninni Corda è un ingranaggio che pare essenziale nel meccanismo che avrebbe portato alla combine. Un altro tassello del mosaico, che si pone a un livello intermedio tra chi orbita attorno al calcio e chi va in campo.

Quello che muove il sistema, però, sono i soldi. Si può scommettere, certo. E praticamente tutti sembrano farlo in prima persona. Ma i denari “grossi” arrivano dall’estero, girano su agenzie di scommesse non registrate in Italia, si moltiplicano e ingrassano i “padroni” del pallone marcio. Sono gli “utilizzatori finali”, l’ultimo livello della metastasi criminale. Comprano a suon di migliaia di euro le dritte migliori sulle partite in programma (il gruppo degli slavi arriva a sborsarne 60mila per un’indicazione errata, e poi si precipita a farsi “rimborsare” con un arsenale al seguito), giocano e sono addirittura in grado di far quotare match che le agenzie preferirebbero ignorare. Anche questo accade nel backstage. Ed è ancora una telefonata che vede Bellini come protagonista a svelarlo.

Stando alle comunicazioni intercettate, il gruppo ha un problema: il risultato di Barletta – Vigor è al sicuro, ma non c’è verso di trovare un’agenzia che permetta di giocarlo. Il dirigente dei lametini si rivolge così a Robert Farrugia, maltese, uno degli investitori. I messaggi, sintetizzano i magistrati, culminano «nella richiesta di Bellini al complice di Malta di fare in modo che la partita venisse quotata, tramite un amico che sapeva essere in grado di intervenire sui palinsesti dei bookmaker sportivi». E Farrugia risponde «di non avere problemi». Anche l’ultimo potenziale ostacolo è superato: il risultato è acquisito e si può puntare una bella somma, facendo pure qualche favore agli amici. Insomma, «è andata super bene». Ma la squadra mobile di Catanzaro ascoltava tutto.

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