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Commissario assente, dializzato morente

Caro direttore Pollicheni, mi permetto di distoglierla un attimo dal suo impagabile impegno professionale per parlare di dializzati. Particolarmente della spontanea mia reazione alla visita guidata d…

Pubblicato il: 03/06/2015 – 20:49
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Caro direttore Pollicheni, mi permetto di distoglierla un attimo dal suo impagabile impegno professionale per parlare di dializzati. Particolarmente della spontanea mia reazione alla visita guidata di oggi presso l’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro del commissario Massimo Scura. L’ho accolto con un cartello, con su scritto “Commissario assente dializzato morente”. L’ho fatto in omaggio alla memoria di un dializzato di Laureana che si è lasciato morire sconfortato dalla malattia, ma soprattutto dall’abbandono dei dializzati come fossero figli di un Dio minore, per  lungaggini burocratiche che impedivano di avere il rimborso dopo un anno dei contributi previsti dalla L R 36/86 e – diceva il poveretto – per andare a farsi amputare la gamba a Biella dove aveva familiari. Chiedere ai carabinieri. Ora sono io a chiarire che si tratta di malati terminali, che ancora sei di essi traghettano a Messina per fare la dialisi, che nei reparti di Dialisi dell’Asp di Reggio non ci sono letti bilancia, montacarichi per non deambulanti che sono quindi trasportati in lettiga e portati al quarto piano su sedie a rotelle quando funziona l’ascensore (Palmi), che negli stessi centri vi sono carrelli arrugginiti,  stanze piccole e buie (Scilla che volevano far esternalizzare), che ci sono pavimenti in linoleum “saltati” , ci sono ancora bagni e spogliatoi unici per ambosesso, cattive o inesistenti sale d’attesa.  
Ho fermato sulle scale di accesso del Pugliese-Ciaccio il commissario Scura e la sua “carovana” per ricordargli che il sottoscritto, in qualità di segretario regionale della più grande associazione nazionale che tutela i malati di reni, dopo 2 mesi non è stato degnato di un riscontro a mia richiesta protocollata per un incontro che potesse illustrargli i drammi umani e sociali di pazienti e familiari dializzati. Questo, gli ho ricordato, nonostante tanta gente amministrativa alle dipendenze della “Regione magnona”. Potrei scrivere un romanzo su quello che sono i centri dialisi in Calabria. Scura, in modo anche poco elegante, mi ha detto che  io sono 1 dei 2000 calabresi e che ieri è stato a Trebisacce dove ha trovato un buon centro dialisi. Gli ho risposto che in Calabria di centri dialisi c’è ne sono oggi 37 e che in alcuni – Serra San Bruno – scende acqua dal tetto dai lati e dal pavimento, che per accedere alla dialisi bisogna passare dall’astanteria del pronto soccorso. Cose che Scura ignora o non vuole considerare.

 

*Segretario regionale Aned, associazione nazionale emodializzati

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