Elezioni, Bruno: «A Soverato c'è stato un errore»
CATANZARO «A Lamezia Terme un grande risultato, a Soverato c’è stato un errore”. In estrema sintesi è questa l’analisi del voto che Enzo Bruno, segretario del Pd della provincia di Catanzaro nonché p…

CATANZARO «A Lamezia Terme un grande risultato, a Soverato c’è stato un errore”. In estrema sintesi è questa l’analisi del voto che Enzo Bruno, segretario del Pd della provincia di Catanzaro nonché presidente della stessa provincia, affida alla stampa nel corso della conferenza indetta nel pomeriggio di mercoledì per commentare il voto alle amministrative dello scorso 31 maggio. «Su 13 Comuni della provincia – ha proseguito Bruno -, ne abbiamo conquistati ben 10, prendendone 4 al centrodestra e arrivando a governare con i segretari di circolo in 6 Municipi. I numeri di questa tornata elettorale non possono che lasciarci soddisfatti».
Accanto a lui, oltre a tutto l’establishment provinciale del Pd, anche il vicesegretario Michele Drosi, sindaco di Satriano e uno degli artefici dell’operazione elettorale condotta dal Pd su Soverato. Un’operazione che si è conclusa con la sconfitta del candidato Giulio Moraca che, sostenuto da una lista civica piena zeppa di personaggi la cui storia politica è di tutt’altra estrazione rispetto al centrosinistra, recava in bellavista il vessillo del Partito democratico. Senza contare l’endorsement pubblico ricevuto da Moraca da parte di Mario Oliverio (addirittura sul “santino” elettorale del candidato sindaco campeggiava la stretta di mano tra lui e il governatore), le riunioni a Palazzo Alemanni con tanto di saluti affettuosi tra lo stesso Oliverio e l’ex sindaco Pdl di Soverato, Raffaele Mancini, tra i promotori del movimento “Oltre” confluito nella lista dem a sostegno di Moraca e la benedizione di Massimo D’Alema, giunto a Soverato a dare manforte al progetto.
Eppure, la responsabilità sul naufragio dell’operazione di Soverato – dove a vincere è stato il sindaco uscente, Ernesto Alecci, che nella scorsa tornata elettorale era sostenuto dal Pd mentre in questa aveva l’appoggio di importanti esponenti dem come il consigliere regionale Arturo Bova ma non del partito -, non sembra ricadere su Drosi. E Bruno si affretta a chiarire: «A Soverato abbiamo perso, senza se e senza ma. C’è stato un errore. Ora, assieme al gruppo dirigente, dovremo analizzare quali sono stati i punti critici per non sbagliare più». Però poi si lascia scappare un laconico «forse il Pd non ha saputo dialogare con Alecci».
Quanto a Lamezia Terme, essere arrivati al ballottaggio, per il Pd provinciale, è già un «grande successo». E la valutazione dei numeri portata da Bruno a sostegno della tesi si concentra su quei 30 voti di scarto tra la lista di Forza Italia – la più votata a Lamezia – e quella del Pd. Certo, le difficoltà per arrivare ad un candidato unitario del centro-sinistra sono state tantissime, così come le lotte intestine tra il sindaco uscente Gianni Speranza e la senatrice Doris Lo Moro, quindi le attenuanti ci sono. In più si aggiunga che il candidato che ha vinto le primarie, Tommaso Sonni, ha sempre rimarcato con forza la propria non appartenenza al Pd. Eppure, che il centro-sinistra sia riuscito ad arrivare al ballottaggio è soprattutto frutto della diaspora del centro-destra, spaccato tra il sostegno a Paolo Mascaro e quello a Pasqualino Ruberto. Tanto che proprio a Ruberto ora il Pd dovrà guardare, magari andando a chiedere i voti in cambio di un ruolo amministrativo da assegnare a lui o a qualcuno dei suoi, se vorrà avere una remota speranza di vincere la partita. Bruno però non si pone limiti: «Già nei prossimi giorni ci vedremo con Sonni per capire come possiamo metterci al servizio della sua campagna elettorale per il ballottaggio. Io credo che il nostro programma di governo debba essere aperto al sostegno di tutti i cittadini. Parleremo agli elettori degli altri candidati e sono sicuro che porteremo di nuovo Lamezia in un governo di centro-sinistra».
ale.tar.