REGGIO CALABRIA Il bilancio d’esercizio 2013 dell’Asp di Reggio Calabria è stato rispedito al mittente dal commissario ad acta per il Piano di rientro Massimo Scura. Un “no” arrivato il 4 giugno e ufficializzato ieri, con la pubblicazione del decreto che boccia l’atto contabile. Innanzitutto perché «il bilancio d’esercizio 2013 presenta una perdita pari a euro 3.275.436, a fronte del risultato a pareggio del bilancio di previsione» adottato con la deliberazione numero 152 del 30 aprile 2013. Tra l’altro, i conti trasmessi alle stanze del commissario sono addirittura peggiori rispetto a quelli dell’anno precedente, il 2012, quando la perdita era inferiore (circa 1,3 milioni di euro).
Il documento firmato dal vecchio management dell’Azienda sanitaria, guidato da Rosanna Squillacioti, finirà adesso nelle mani dell’attuale commissario straordinario. Santo Gioffrè.
Sono diversi i punti oscuri rilevati dai vertici commissariali. Tra l’altro, «risulta non essere stato rispettato il tetto di spesa per l’acquisto di beni e servizi, nonché i tetti di spesa in materia di acquisto di prestazioni sanitarie, tranne che per l’assistenza ospedaliera». Come se non bastasse, sono spuntati «alcuni conti (insoliti) accesi per l’imputazione di costi di dubbia ammissibilità» all’interno della voce “Oneri diversi di gestione”: si tratta di “Costi per anticipazioni da incassare” (22mila euro), “Fatture in attesa di ordini” (126mila euro), “Attività finalizzata da Regione per assistenza varia” (1,494 milioni di euro) e “rimborsi agli utenti” (16mila euro – comprensivi di rinnovo patenti, certificazione di sana e robusta costituzione e rimborsi vari), «la cui somma (1,658 milioni euro) incide – si legge nel documento – sul totale della voce per il 38.36%».
Inevitabile, dunque, lo stop.
Il decreto commissariale segnala anche «dati discordanti sui proventi per le attività immobiliari e i canoni sostenuti» tra quanto comunicato al dipartimento regionale e quanto esposto in bilancio. Qualche nota dolente anche al capitolo costi di produzione: «Gli “Acquisti di beni e servizi” esposti nel modello consuntivo (72,457 milioni di euro) superano di 10,140 milioni di euro il limite dei tetti di spesa stabiliti con decreto del presidente della giunta regionale del 21 novembre 2012, numero 182, ridotto ulteriormente del 5% per l’anno 2013 (65,597 milioni di euro, meno 5% 3.280 = 62,317 milioni di euro)». Dieci milioni in più che al commissario Scura non stanno bene.
Pablo Petrasso
redazione@corrierecal.it
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