LAMEZIA TERME Il quadro congiunturale sull’industria delle costruzioni in Calabria è stato al centro dell’assemblea pubblica di Ance Calabria svoltasi oggi a Lamezia Terme, nella sede di Unioncamere. Presenti il presidente regionale di Ance, Francesco Berna, il presidente nazionale Paolo Buzzetti, il direttore del centro studi di Ance Flavio Monosilio, il presidente di Unindustria Calabria Natale Mazzuca, il governatore calabrese Mario Oliverio e l’assessore regionale ai Lavori pubblici Nino De Gaetano. Nel saluto iniziale, il presidente del consiglio regionale, Antonio Scalzo, ha ricordato come l’assemblea di Palazzo Campanella abbia «già dimostrato concreta attenzione all’edilizia approvando come primi provvedimenti della legislatura le proroghe di legge urbanistica e piano casa. Oggi la crisi si supera puntando sulla rigenerazione urbana fondata sui fondi strutturali europei, sulla riqualificazione energetica degli edifici, sulla messa in sicurezza del territorio dai rischi sismici e idrogeologici e sull’internazionalizzazione delle aziende».
Nel presentare il quadro congiunturale, il direttore del Centro studi di Ance, Flavio Monosilio, ha evidenziato i danni pesantissimi prodotti dalla crisi sull’edilizia calabrese nel periodo 2007-2014: si sono persi 27.800 posti di lavoro, mentre le imprese che hanno chiuso sono oltre 1.400, quasi il 10% del totale. Tuttavia si registrano piccoli segnali che, in linea con quanto sta avvenendo nel Paese, lasciano intravvedere un abbozzo di inversione di tendenza. Nel 2014 l’occupazione nel settore edile è tornata a crescere in tutta la Calabria tranne che nella provincia di Cosenza dove si registra un dato anomalo (-37,7%). Se nel 2014 hanno continuato a scendere le compravendite immobiliari (-7,8%) c’è stata però una netta ripresa dei mutui alle famiglie (+18%). Infine, nella ricognizione di Ance sulle opere pubbliche immediatamente cantierabili in Calabria, ci sono ben 304 interventi per un valore complessivo di un miliardo e mezzo di euro. Dopo la presentazione dei dati è intervenuto il presidente di Ance Calabria, Francesco Berna il quale, dopo essersi soffermato sulla «persistenza di una drammatica questione meridionale», ha ricordato i più recenti dati del rapporto Svimez e dell’Istat che certificano la profonda frattura che esiste nel Paese tra il nord e il sud sia in termini sociali che economici. Berna ha passato in rassegna sia le fonti di finanziamento nazionali che quelle regionali in grado di sostenere il comparto delle costruzioni in Calabria. Poi ha ribadito la disponibilità di Ance Calabria a un confronto istituzionale schietto, paritario e rispettoso con la giunta regionale, sottolineando le opportunità che derivano, tra l’altro, dai fondi strutturali europei, per l’edilizia scolastica e dagli interventi contro il dissesto idrogeologico.
Da parte sua il presidente di Unindustria Calabria, Natale Mazzuca, ha sottolineato come la Calabria sia ormai allo stremo, «una polveriera socio-occupazionale la cui situazione è plasticamente rappresentata dal crollo del viadotto Italia dell’A3». Lo stesso Mazzuca ha anche ricordato il patto per la Calabria recentemente stipulato dagli industriali con Regione e sindacati. Per il presidente della Regione Mario Oliverio, sarà fondamentale cambiare passo sul versante dell’utilizzo delle risorse europee: «È assurdo che quasi la metà dei fondi del Por-Fesr non sia stata neppure impegnata e siamo in chiusura del programma. Ci siamo immediatamente attivati perché la programmazione 2014-2020 non subisca la stessa sorte e abbiamo ricevuto in pochi mesi il plauso della commissaria Cretu. Dobbiamo puntare molto sulla salvaguardia e messa in sicurezza del territorio».
L’assessore regionale ai Lavori pubblici, Nino De Gaetano, ha poi preannunciato una serie di interventi che riguardano tra l’altro il social housing e il sistema regionale dei trasporti, ribadendo la disponibilità dell’esecutivo a un proficuo confronto con l’Ance. Nelle sue conclusioni il presidente nazionale dell’associazione dei costruttori edili, Paolo Buzzetti, ha espresso l’apprezzamento per «l’approccio combattivo di Ance Calabria che non si riscontra in tutte le altre regioni italiane. Sono compiaciuto della collaborazione istituzionale che esiste tra i nostri rappresentanti territoriali e la Regione Calabria. Dal governo nazionale abbiamo ricevuto segnali concreti di una volontà di far ripartire l’edilizia. Per la Calabria abbiamo censito oltre 300 opere che possono dare respiro al sistema delle imprese del settore delle costruzioni».
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