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Cardiorchirurgia, continua il braccio di ferro

REGGIO CALABRIA Ha il volto sereno Massimo Scura, dopo il colloquio durato poco più di due ore nella direzione generale del “Bianchi-Melacrino-Morelli”. Esce dal presidio accompagnato dal sub-commiss…

Pubblicato il: 17/06/2015 – 15:31
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Cardiorchirurgia, continua il braccio di ferro

REGGIO CALABRIA Ha il volto sereno Massimo Scura, dopo il colloquio durato poco più di due ore nella direzione generale del “Bianchi-Melacrino-Morelli”. Esce dal presidio accompagnato dal sub-commissario Andrea Urbani, al termine del confronto con il commissario straordinario dell’Ao Frank Benedetto e del direttore sanitario Giuseppe Doldo. Ma sull’apertura di Cardiochirurgia a Reggio i passi in avanti non sono significativi. Perché, di fatto, ciascuno mantiene la propria posizione.

Per il commissario inviato dal governo l’unica strada percorribile è l’intesa tra l’Azienda ospedaliera reggina e l’università di Catanzaro. Una via che il management dell’ospedale non gradisce particolarmente, per il rischio che il Centro cuore risponda più alle esigenze dell’ateneo catanzarese che all’organizzazione del presidio reggino.

«È stato un incontro positivo – dichiara Scura – il centro cuore sarà attivato entro qualche mese. La logica che abbiamo tracciato prevede che l’università possa disporre di cardiochirurgia su due plessi, il Mater Domini e l’azienda ospedaliera reggina. Ovviamente, siccome questa è casa d’altri, dal punto di vista clinico e organizzativo i due soggetti dovranno incontrarsi per definire tutti i dettagli».

È particolarmente contrariato, invece, sulla presa di posizione di alcuni parlamentari che hanno espresso la loro contrarietà rispetto all’ipotesi di una sinergia con l’università di Catanzaro. «Non mi risulta che ci siano discorsi del genere – ha detto il commissario alla Sanità – se qualche parlamentare ha bisogno di informazioni può venirmi tranquillamente a trovare».

Il responsabile inviato dal governo Renzi ha poi descritto l’incontro precedente all’Asp di Reggio Calabria dove «la situazione contabile è gravissima, ma si va verso soluzioni ben precise perché le tipologie sono numerose e ciascuna va affrontata in modo diverso». Tornando sull’Azienda ospedaliera, Scura esprime parole d’elogio sia sui vertici gestionali che sulla struttura, a suo avviso dalle grandi professionalità e potenzialità.

«Già venerdì prossimo (durante la riunione per la ridefinizione del budget, ndr) – dice – verranno presentati dei progetti per un ulteriore sviluppo».

Molto misurato il commento sull’incontro da parte del commissario straordinario dell’azienda ospedaliera reggina. «Abbiamo ascoltato la proposta formulata dal commissario Scura – afferma Frank Benedetto – dichiarandoci aperti a valutare la sua idea purché finalizzata ad attivare il Centro cuore in tempi ragionevoli, con un’équipe di alto livello, al solo fine di consegnare alla città di Reggio e al resto della regione una cardiochirurgia all’avanguardia. Non ci sono chiusure per questioni di principio, perciò valutiamo tutte le strade purché ciascun soggetto coinvolto operi nel proprio ambito di responsabilità, in modo da garantire servizi eccellenti».

A quanto pare, quindi, la partita si gioca sull’autonomia gestionale della Centro cuore e il commissario Scura dovrà essere abile a ricoprire anche il ruolo di mediatore, un vero e proprio garante. Missione difficile, se fosse vero – come si mormora – che il rettore Quattrone abbia ipotizzato (e forse già contattato) il suo idea “dream team” cardiochirurgico per la struttura reggina.

 

red. corcal.

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