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Illeciti a "Calabria etica", i dg davanti ai pm

CATANZARO Sono state audizioni molto lunghe – durate fino a 90 minuti – e approfondite quelle che i magistrati della Procura della Repubblica di Catanzaro hanno intrattenuto con i dirigenti della Reg…

Pubblicato il: 30/06/2015 – 17:57
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Illeciti a "Calabria etica", i dg davanti ai pm

CATANZARO Sono state audizioni molto lunghe – durate fino a 90 minuti – e approfondite quelle che i magistrati della Procura della Repubblica di Catanzaro hanno intrattenuto con i dirigenti della Regione che hanno stilato il rapporto sulla gestione di fondi, assunzioni e progetti operata dalla Fondazione Calabria etica negli ultimi anni: 2013 e 2014, in particolare. Operato sul quale la Procura di Catanzaro ha aperto un fascicolo di indagine in cui, al momento, viene ipotizzato il reato di abuso d’ufficio. La relazione finale stilata dalla commissione di Vigilanza – composta da Luigi Bulotta, Antonio De Marco e Filippo Di Cello – parla di «rischi finanziari per la Regione Calabria in quanto ente promotore ed ente finanziatore della totalità dei progetti di Fondazione Calabria etica». E proprio questi temi il pm Raffaela Viscomi e l’aggiunto Giovanni Bombardieri hanno voluto approfondire con i dirigenti, chiamati in veste di persone informate sui fatti. In particolare sono stati chiesti approfondimenti sulle procedure di selezione del personale che, come riporta la stessa relazione, sarebbero avvenute «senza atti amministrativi formali», e sulle assunzioni. Da novembre 2013 a dicembre 2014 sono stati contrattualizzati «ben 815 operatori, in grande maggioranza collaboratori a progetto (parasubordinati), e in parte esperti a prestazioni professionali a fattura». Il tutto senza che la Fondazione abbia mai adottato un regolamento per la selezione dei collaboratori. Di queste assunzioni 251 vennero effettuate dalla Fondazione nei giorni immediatamente precedenti alle elezioni regionali di novembre 2014 con contratti che vennero perpetrati anche a dicembre e a gennaio fino ad arrivare a quota 700. La Fondazione è stata presieduta, fino a febbraio scorso, da Pasqualino Ruberto – attualmente consigliere d’opposizione nel Comune di Lamezia Terme – costretto alle dimissioni dallo scandalo delle assunzioni prima del voto che coinvolse l’ente in house della Regione.

Assunzioni basate su progetti – altro tema affrontato dai magistrati – affidati dall’ex dipartimento Lavoro. Si parla di 40 progetti – gestiti da un solo dipendente – che la Regione aveva affidato a Calabria etica per un valore di quasi 29 milioni di euro.
Una gestione, quella di Calabria etica, supportata dall’assessorato al Lavoro e dal dipartimento 10, che, secondo la relazione dei dg avrebbe portato a un buco di oltre 5,5 milioni di euro. Una voragine sulla quale i pm voglio indagare a fondo.

 

Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it

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