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Grazie, Gianni Speranza

Credo che sia doveroso da parte mia ringraziare, a elezioni amministrative avvenute, un grande sindaco, un grande amico e un grande uomo, che si chiama Gianni Speranza. Io, Gianni Speranza, l’ho co…

Pubblicato il: 01/07/2015 – 13:00

Credo che sia doveroso da parte mia ringraziare, a elezioni amministrative avvenute, un grande sindaco, un grande amico e un grande uomo, che si chiama Gianni Speranza. Io, Gianni Speranza, l’ho conosciuto molto tempo fa, nel periodo in cui egli era presidente regionale dell’Arci e in quell’epoca io non avevo ancora aperto la mia attività commerciale in via Del Progresso e con la mia famiglia non eravamo quindi ancora residenti a Lamezia Terme, ma bensì a Soriano Calabro. Lo rividi con molto piacere qualche anno dopo, quando, finita la bella esperienza del sindaco Doris Lo Moro, ci furono le nuove elezioni e vinse quella amministrazione. Un decennio che io non dimenticherò mai, perché fa parte della bellissima scelta di vita, mia e della mia famiglia, così come non dimenticherò mai quel giorno della mia testimonianza al processo denominato “Progresso”, che mi vedeva vittima, ma soprattutto accusatore della cosca Giampà, dove l’amministrazione, guidata dal sindaco Speranza, tracciò uno spartiacque indelebile tra la legalità e l’illegalità, con la sua scelta di costituirsi parte civile, contro tutte le cosche della Piana.

In quei tempi, Lamezia Terme, non viveva come oggi, il fenomeno del “pentitismo” e tutte le cosche, con i loro loschi affari, erano più attive che mai. Fu quella di allora una scelta forte e coraggiosa, che fece sapere positivamente, in tutta Italia e non solo, che la città di Lamezia Terme resiste e che i mafiosi non li allatta, ma li combatte.

Con Gianni Speranza, nonostante la bella amicizia che, nel corso di questi anni abbiamo costruito insieme, ci siamo incontrati privatamente nel suo ufficio pochissime volte, forse quattro o al massimo cinque, ma ci siamo incontrati sempre in quei posti dove la ‘ndrangheta aveva seminato dolore, in mezzo ai familiari delle vittime innocenti di tutte le mafie, a leggere i nomi delle nostre vittime innocenti nella città di Latina il giorno nazionale della memoria e dell’impegno organizzato dalla associazione Libera di don Luigi Ciotti, il 21 marzo di due anni or sono. Sono contento, di continuare a condividere con lui questo percorso, non soltanto perché egli è stimato e conosciuto in tutta Italia, ma sopra ogni cosa perché egli è stato ed è una persona onesta e perbene che con i mafiosi non ha mai preso e mai prenderà neppure un caffè.

 

*Testimone di giustizia

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