Trent'anni per il boss Grande Aracri
CATANZARO Trent’anni di reclusione per Nicolino Grande Aracri, boss dell’omonima cosca del Crotonese. Lo ha stabilito questo pomeriggio la Corte d’assise d’appello di Catanzaro che ha inflitto pene s…

CATANZARO Trent’anni di reclusione per Nicolino Grande Aracri, boss dell’omonima cosca del Crotonese. Lo ha stabilito questo pomeriggio la Corte d’assise d’appello di Catanzaro che ha inflitto pene severe agli imputati, implicati in diversi omicidi nella sanguinosa faida di Cutro colpita nel 2000 dall’operazione Scacco Matto condotta dal pm della Dda Pierpaolo Bruni. Venticinque anni e sei mesi di reclusione sono stati inflitti a Nicoscia Salvatore mentre 30 anni di reclusione vanno a Martino Vito, condannati entrambi all’ergastolo in primo grado. Confermata, invece, l’assoluzione per Ernesto Grande Aracri.
Ottantacinque anni di carcere in totale, racchiusi nella sentenza che riforma quella emessa dalla Corte d’assise il 19 luglio 2012 nella quale Nicolino Grande Aracri venne assolto. Secondo le ricostruzioni operate nel 2000 dalla Dda, il boss di Cutro sarebbe responsabile degli omicidi di Raffaele Dragone e Tommaso De Mare (uccisi nelle campagne di S. Severina, il 31 agosto 1999), dell’omicidio di Antonio Simbari (ucciso il 22 settembre 1999 S. Severina), dell’uccisione di Rosario Sorrentino (scomparso da Cutro il 16 agosto 2000), della lupara bianca di cui sarebbe rimasto vittima Antonio Macrì (scomparso da Cutro il 21 aprile 2000) e del duplice omicidio di Francesco Arena e Francesco Scerbo (uccisi a Isola il 2 marzo del 2000). Fanno parte del collegio difensivo gli avvocati Salvatore Staiano, Giancarlo Pittelli e Sergio Rotundo.
Alessia Truzzolillo
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