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Il campo rom di Cosenza non esiste più

COSENZA A distanza di tre settimane dall’inizio dei lavori è stata demolita l’ultima baracca del campo rom costruito abusivamente a Cosenza lungo gli argini del fiume Crati. Le imponenti operazioni d…

Pubblicato il: 08/07/2015 – 15:51
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Il campo rom di Cosenza non esiste più

COSENZA A distanza di tre settimane dall’inizio dei lavori è stata demolita l’ultima baracca del campo rom costruito abusivamente a Cosenza lungo gli argini del fiume Crati. Le imponenti operazioni di trasloco delle famiglie rom dal campo abusivo a quello di emergenza provvisorio di Vaglio Lise, avevano avuto inizio lo scorso 25 giugno. L’area, da sempre ritenuta molto pericolosa, ora è stata totalmente sgomberata. «Dopo decine di anni – ha commentato il primo cittadino della Città dei Bruzi Mario Occhiuto – siamo finalmente riusciti in un’impresa in cui avevano provato in tanti, sindaci, prefetti e Procure, con decreti di sequestro dell’area. Ciò è stato reso possibile anche grazie all’intensa attività di coordinamento messa in atto dal prefetto Gianfranco Tomao e da tutto il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, con il contributo delle altre forze dell’ordine e della Procura». Nel campo di emergenza provvisorio che la Protezione civile ha allestito a Vaglio Lise si contano al momento 365 persone di etnia rom accolte in 45 tende della Protezione civile.
«Completato così lo sgombero e la demolizione totale delle baracche – si afferma ancora nel comunicato – il Comune ha immediatamente provveduto a realizzare gli impedimenti per nuove eventuali abitazioni abusive. A questo scopo sono stati creati uno scavo in trincea e un argine di terra, mentre è in corso la bonifica dell’intera zona che costeggia il Crati. L’obiettivo principale è una maggiore sicurezza urbana e sociale. Basti pensare che le persone ospitate nel nuovo campo provvisorio a Vaglio Lise si sono ridotte di più della metà rispetto a prima. Ad andar via, soprattutto i cittadini rom che mal sopportavano il sistema di controllo dell’attuale area di trasferimento, particolarmente dediti ad attività illegali come l’accensione di fuochi nocivi e il favoreggiamento della prostituzione minorile».

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