ROMA La Commissione disciplinare del Csm ha revocato le sanzioni comminate nel 2009 all’allora procuratore generale di Catanzaro Enzo Iannelli, riconoscendo la correttezza del suo operato in relazione allo scontro con la Procura della Repubblica di Salerno sulla vicenda della titolarità dell’inchiesta Why Not, riguardante i presunti illeciti nella gestione di fondi comunitari, statali e regionali. Per Iannelli fu disposto all’epoca il trasferimento d’ufficio. Il procedimento disciplinare nei confronti dell’ex procuratore generale di Catanzaro, andato in pensione da due mesi, scattò a causa della decisione adottata all’epoca da Iannelli di adottare un provvedimento di controsequestro in risposta al sequestro del fascicolo dell’inchiesta Why Not adottato dalla Procura della Repubblica di Salerno, che rivendicava la titolarità dell’indagine. «Esprimo tutta la mia soddisfazione – ha detto Iannelli – per la decisione adottata dalla Commissione disciplinare del Csm di accogliere l’istanza di revisione delle sanzioni comminatemi che avevo suo tempo presentato. Ho sempre creduto nella giustizia ed alla fine, sia pure con ritardo, e’ arrivata. Ho dimostrato che il mio scopo non era quello di fare carriera ma di ottenere una soddisfazione morale, considerato che sono ormai in pensione e non ho più dunque finalità di carriera».
«Il mio – ha concluso Iannelli – è stato anche un interesse morale per ottenere la riabilitazione dell’ufficio di Procura generale di Catanzaro».
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