Truffa con i fondi antiusura, in tre a giudizio
COSENZA Il gup del Tribunale di Cosenza ha rinviato a giudizio gli imputati del processo sullo scandalo dei confidi d’oro a Cosenza, presunta truffa perpetuata con i fondi statali antiusura, stanziat…

COSENZA Il gup del Tribunale di Cosenza ha rinviato a giudizio gli imputati del processo sullo scandalo dei confidi d’oro a Cosenza, presunta truffa perpetuata con i fondi statali antiusura, stanziati dal ministero dell’Economia e delle Finanze negli anni 2008-2012, dai responsabili delle cooperative di garanzie fidi “Opus homini” e “Finlabor”. Nella vicenda sono coinvolti Gianfranco Vecchione, Giuseppe Carotenuto e Giovanni Falanga, responsabili degli enti all’epoca della vicenda. In fase di indagini i tre erano stati indagati per truffa e associazione a delinquere. Il processo non riusciva a superare una fase di stallo, dipesa anche dal fatto che il fascicolo era stato affidato a pm che oggi non sono più in servizio alla Procura di Cosenza. Determinata a far decollare il processo è stata il nuovo procuratore aggiunto Marisa Manzini, che ha riformulato i capi di imputazione individuandone 65. Questa mattina il gup ha rinviato a giudizio gli imputati per tutti i capi di imputazione, tranne uno per intervenuta prescrizione. Il processo prenderà il via il prossimo 17 novembre.
Secondo l’impianto accusatorio, i tre nel loro ruolo di organizzatori e promotori si sarebbero associati per commettere più reati di truffa aggravata. In particolare, Carotenuto, Vecchione e Falanga – in qualità rispettivamente di presidente e direttore generale della “Opus homini” i primi due e l’altro di presidente della “Finlabor” – mediante la costituzione dei confidi “Opus homini” e “Finlabor” avrebbero presentato richieste di erogazioni dei fondi da parte del ministero dell’Economia e della Finanza, si sarebbero resi responsabili della fraudolenta valutazione delle condizioni di merito creditizio delle aziende richiedenti le garanzie, l’inoltro di istanze di finanziamento a istituti di credito convenzionati con i due organismi. Avrebbero falsificato le lettere bancarie di rigetto del finanziamento, presentando agli istituti di credito convenzionati istanze di accesso ai fondi antiusura con il certificato di rigetto del finanziamento, inducendo in errore il ministero dell’Economia. In questo modo, si sarebbero procurati un ingiusto profitto per 513.475 euro, successivamente incrementato in virtù del ricorso alla procedura di reinvestimento delle somme percepite secondo il meccanismo del moltiplicatore con corrispettivo danno per il ministero. Carotenuto, ex consigliere provinciale di Cosenza, ha recentemente ottenuto alcuni incarichi: uno al Comune di Cosenza come consulente del presidente del consiglio comunale Luca Morrone. E un altro alla Regione come componente della struttura speciale del consigliere di Forza Italia Ennio Morrone, che di Luca è il padre.
mi. mo.