Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 22:51
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

È di un calabrese il primo studio mondiale su patologie neonatali

COSENZA Una ricerca di importanza mondiale porterà la firma di un calabrese. Prenderà il via, in autunno, uno studio osservazionale sulle patologie muscolo-scheletriche del neonato e del bambino…

Pubblicato il: 31/07/2015 – 16:52
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
È di un calabrese il primo studio mondiale su patologie neonatali

COSENZA Una ricerca di importanza mondiale porterà la firma di un calabrese. Prenderà il via, in autunno, uno studio osservazionale sulle patologie muscolo-scheletriche del neonato e del bambino che rappresenta il primo in letteratura mondiale in questo ambito. A guidare l’équipe che condurrà la ricerca è il cosentino Luigi Promenzio, esperto in patologie muscolo-scheletriche del neonato e del bambino. Lo specialista, originario di Corigliano – che ha appena ricevuto la targa “Pausania di Gela Medico-2015”, da anni si occupa anche a livello internazionale di studi connessi alle patologie neonatali e all’interazione con l’ambiente. A svelare l’inizio di questo studio è stata la Fondazione “Vita Ora” di Gela di cui Promenzio è consulente. «La Fondazione “Vita Ora”, l’associazione Osa (Osservatorio salute ambiente) e il Comitato delle Famiglie con neonati malformati – è scritto in una nota – sentono il dovere di ringraziare le numerose famiglie di cittadini gelesi che, in questi primi mesi dell’anno, con il loro contributo, hanno fatto sì che la Fondazione per la ricerca sulle malattie da industrializzazione, potesse continuare a offrire servizi di qualità alla cittadinanza. In questo senso il nostro ringraziamento – prosegue il comunicato – con la targa va al professor Luigi Promenzio. Questo riconoscimento, però, stimola nuove riflessioni sulle interazoni ambiente-patologie nel nostro territorio, in coerenza scientifica con quanto già dimostrato, nel 2004, da Fabrizio Bianchi e Anna Pierini, epidemiologi del Cnr di Pisa, e da Sebastiano Bianca e Chiara Barone, genetisti dell’ospedale Garibaldi di Catania. Dai primi rilievi clinici in questi mesi di attività –
è scritto ancora nella nota – il professore Promenzio ha potuto rilevare una molto più elevata incidenza di una particolare forma di situazione clinica, l’iperantiversione delle anche, un difetto torsionale a carico degli arti inferiori riscontrabile in bambini che, all’epoca intrauterina, hanno assunto posizioni scorrette durante lo sviluppo fetale. Se tali dati saranno confermati dagli approfondimenti, ci troveremmo davanti all’ennesimo grave danno a carico della comunità».

Argomenti
Categorie collegate

x

x