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Ecco i patrimoni dei consiglieri regionali: tre sono nullatenenti

LAMEZIA TERME Sono due le passioni (almeno quelle certificate pubblicamente) che accomunano i consiglieri regionali calabresi: la prima è l’Audi A6, l’auto più gettonata dagli inquilini di Palazzo Ca…

Pubblicato il: 04/08/2015 – 15:30
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Ecco i patrimoni dei consiglieri regionali: tre sono nullatenenti

LAMEZIA TERME Sono due le passioni (almeno quelle certificate pubblicamente) che accomunano i consiglieri regionali calabresi: la prima è l’Audi A6, l’auto più gettonata dagli inquilini di Palazzo Campanella; la seconda è la riservatezza familiare, visto che la stragrande maggioranza degli “onorevoli” (legittimamente) non riporta, accanto alla propria, i dettagli della situazione patrimoniale della (o del) consorte nè degli altri parenti stretti. Il discorso non vale per il governatore, Mario Oliverio che, in ossequio alle norme sull’amministrazione trasparente cui ha dato seguito il neopresidente del consiglio regionale Irto, ha allegato alla sua situazione patrimoniale anche quella della moglie, con cui divide al 50% la proprietà di 8 fabbricati che si trovano tra la sua San Giovanni in Fiore, Calopezzati e Roma. A superarlo, in termini di trasparenza, solo Carlo Guccione, che oltre alla consorte ha inserito nel modulo pubblicato sul sito web di Palazzo Campanella anche le due figlie: tra le proprietà dell’ex assessore defenestrato dopo Rimborsopoli c’è solo la sua abitazione, mentre le figlie condividono la proprietà di un altro fabbricato a Rende. Oltre a loro, tra i modelli sulla trasparenza compilati dai consiglieri compaiono anche quelli delle mogli di Sinibaldo Esposito, Pino Gentile e Michele Mirabello. Quest’ultimo, che vive a Ricadi, a pochi chilometri da Tropea, e di professione fa l’avvocato, dichiara la comproprietà al 50% di 10 fabbricati e di un residence turistico, mentre la moglie è comproprietaria di 4 edifici a Bagnara e ne possiede un altro a Vibo.
A stupire però, come per i redditi, è la situazione patrimoniale di quei consiglieri regionali che di fatto si dichiarano nullatenenti. Anche in questo caso si tratta del capogruppo del Pd Sebi Romeo, le cui caselle (tra beni mobili, immobili e partecipazioni societarie) sono rimaste rigorosamente vuote. Stesso discorso per Mimmo Battaglia, che dichiara di aver percepito un reddito di 50mila euro ma che non è proprietario di nulla. E anche Giuseppe Neri, segretario questore del consiglio regionale, dichiara di non possedere niente, fatta eccezione per il 50% della società “Varo Facile srl”.
Come per il reddito, poi, sorprende la pochezza del patrimonio di Vincenzo Pasqua, figlio del dirigente dell’Asp vibonese Cesare, che ha dichiarato solo 6.246 euro di reddito ed è proprietario di un solo immobile, oltre che dell’immancabile Audi A6. Un solo fabbricato anche per Flora Sculco, che possiede anche il 33% della “Crotone Servizi sas di Salerno Alfonso” di cui è socio accomandante.
Ben diversa, invece, la situazione di altri suoi colleghi d’Aula. Come lo stesso presidente Nicola Irto, che possiede 10 immobili a Reggio Calabria; o Giuseppe Mangialavori, che ha quote proprietarie di 5 terreni e 6 fabbricati, tra Vibo Ricadi e Caltanissetta, e il 40% della “Salus Mangialavori diagnostica s.r.l.”; o Nazzareno Salerno, che a Serra San Bruno è proprietario di un fabbricato al 100%, di altri 8 al 50%, ed è amministratore unico della “Salerno Angelo Raffaele costruzioni” e titolare de “La dolce vita” (di cui possiede il 45%). Degne di nota, inoltre, sono le situazioni patrimoniali di Giovanni Arruzzolo (comproprietario di 7 terreni a Laureana e proprietario di 6 fabbricati a Rosarno, cui si aggiungono 80mila euro affidati al portafoglio investimenti della Bnl), Vincenzo Ciconte (comproprietario di 9 fabbricati tra Soriano e Sorianello, nel Vibonese, e proprietario di un immobile a Montepaone), Francesco D’Agostino (che possiede 8 fabbricati a Cittanova, più 13 automezzi e investimenti finanziari per oltre 60mila euro), Giuseppe Graziano (8 fabbricati a Rossano) e l’ex presidente dell’assemblea Antonio Scalzo (comproprietario di 5 fabbricati e 22 terreni, tutti tra Conflenti e Martirano Lombardo). Ovviamente per i beni immobili vanno valutate anche le dimensioni (qui l’elenco completo delle situazioni patrimoniali), e quando si parla di terreni va considerato che si tratta di particelle che hanno estensioni diverse, ma, da questo punto di vista, il gradino più alto del podio spetta a Mauro D’Acri, che possiede quote in 34 terreni e in 11 fabbricati tra Montalto Uffugo e Cetraro.

 

Sergio Pelaia

s.pelaia@corrierecal.it

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