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Caso Miramare, Falcomatà: «Non lo abbiamo regalato»

REGGIO CALABRIA «Nessun regalo e nessuna esclusività. Il Miramare è di tutti e lo stiamo restituendo alla città dopo oltre un decennio di abbandono». Tuona così il sindaco di Reggio Giuseppe Fal…

Pubblicato il: 07/08/2015 – 12:07
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Caso Miramare, Falcomatà: «Non lo abbiamo regalato»

REGGIO CALABRIA «Nessun regalo e nessuna esclusività. Il Miramare è di tutti e lo stiamo restituendo alla città dopo oltre un decennio di abbandono». Tuona così il sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà nel corso di una conferenza stampa fiume che si è svolta a Palazzo San Giorgio, convocata per fare chiarezza sulla questione della concessione del Miramare.

È un confronto a tutto campo quello messo in scena dal primo cittadino, accompagnato dalla squadra di governo quasi al completo, per rispondere non tanto alle polemiche «strumentali» sollevate negli ultimi giorni quanto per offrire un riscontro alla «volontà di capire» di stampa e opinione pubblica riguardo le circostanze e la modalità di affidamento del prestigioso immobile. Sotto i riflettori la delibera di giunta dello scorso 16 luglio che con atto di indirizzo “concede all’associazione “Il Sottoscala” l’utilizzo temporaneo dell’ingresso, del salone degli specchi e della veranda “a fini aggregativi e culturali, per ospitare manifestazioni ed eventi di espressione artistica, culturale, musicale”».

 

COSTO ZERO «In questa città si può e si deve fare cultura a costo zero». Su questo concetto il primo cittadino costruisce il pilastro di quella che viene condotta come un’arringa difensiva che lo porta a snocciolare il resoconto delle cose fatte nei primi mesi di mandato dell’amministrazione, replicando alle accuse di «inadeguatezza», fino ad arrivare alla dettagliata riproposizione delle delibere che raccontano il «modus di intendere le attività culturali e di promuovere lo sviluppo socio-culturale” in città fino al 27 ottobre 2014».
«Quando il Miramare chiude nel 2004 – spiega il sindaco Falcomatà – è una struttura agibile e fruibile cui viene preferita Villa Zerbi, la cui locazione dal 2004 al 2012 è costata alle casse comunali qualcosa come 2 milioni e 300mila euro finite in tasca a un privato. Questi sono soldi sottratti ai cittadini costretti oggi a restituirli sotto forma di imposte elevatissime. Sempre nel 2004 la giunta comunale decide di istituire un’unità che ha il compito di promuovere le attività presso villa Zerbi, al costo di 400mila euro l’anno. Vengono contestualmente approvati i finanziamenti per la mostra di Tazio Secchiari di 120mila euro, la mostra “Reghion 2010” di 460mila euro, “Metamorph” di 224mila euro e “Frammenti di luce”, esposizione dell’orafo Gerardo Sacco, facendo leva su un fondo di riserva costa al comune 277mila euro. Si decide persino di nominare un esperto remunerato ben 3.800 euro al mese. Recente la richiesta inoltrata dalla fondazione della Baam, la biennale ospitata a Villa Zerbi, al liquidatore di ben 2 milioni di euro. Ne cito solo alcuni ma mi chiedo quante strade avrebbe potuto fare la mia amministrazione – prosegue Falcomatà – con queste cifre? Quanti asili nido? Avrei potuto rifare persino Santa Venere».

 

NON È IN VENDITA Il sindaco sottolinea come il Miramare sia un «gioiello di famiglia» e, pertanto, è stato sottratto al piano di dismissione che avrebbe consentito di mettere in attivo alle casse comunali ben 15 milioni di euro. «Ci vogliamo porre in discontinuità con il passato – ribadisce il sindaco – e lo facciamo con iniziative essenziali e concrete preferendo non vendere i gioielli di famiglia evitando, al contempo, di svalutarli e farli marcire».

 

LA CONCESSIONE L’immobile, la cui destinazione d’uso è turistico-alberghiera, si avvia a essere concesso in via definitiva tramite bando a partire da ottobre. In questo lasso di tempo in via «parziale e sperimentale» la concessione va all’associazione senza fini di lucro “il Sottoscala” con l’intento di sottrarre all’abbandono l’immobile e tarare, anche in virtù dell’esperienza maturata in questi 4 mesi, i requisiti dell’avviso pubblico per il nuovo affidamento. «Un immobile di pregio come il Miramare – afferma il primo cittadino – se non è chiuso e torna a rivivere sarà indiscutibilmente più appetibile per gli investitori rispetto ad un bene in balia di polvere ed agenti atmosferici. La nostra idea di cultura è quella che prevede il pieno coinvolgimento di tutti gli attori locali come enti, associazioni e volontari. Tenendo ferma la linea che ci siamo dati, quella del bando per la concessione definitiva, abbiamo ritenuto positiva la proposta, l’unica ricevuta a Palazzo San Giorgio, formulata dal Sottoscala. Aspettando il regolamento per le concessioni la giunta, unanimemente, ha adottato un atto di indirizzo muovendosi così come avviene per il teatro Cilea».

 

NIENTE ESCLUSIVA Il sindaco, nel confermare la validità della scelta di affidare all’associazione “Il Sottoscala” alcuni locali dell’immobile, sottolinea come in atto non ci sia alcuna «esclusività». «Siamo aperti alle proposte che verranno. Ci siamo affidati a un’associazione che opera nel territorio senza fine di lucro che, unica, ha avanzato delle proposte al comune che abbiamo ritenuto interessati. Invitiamo chiunque voglia realizzare iniziative di carattere artistico-culturali che potrebbero essere ospitate nel prestigioso immobile a fare delle proposte all’amministrazione. Il Miramare è di tutti».

 

Manuela Foti

redazione@corrierecal.it

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