«Nella tendopoli di Cosenza malori soprattutto tra i bambini»
COSENZA Saranno eseguiti nei prossimi giorni nuovi sopralluoghi nella tendopoli rom di Cosenza, dopo la denuncia presentata nei giorni scorsi in Procura dai rappresentanti di alcune associazioni per…

COSENZA Saranno eseguiti nei prossimi giorni nuovi sopralluoghi nella tendopoli rom di Cosenza, dopo la denuncia presentata nei giorni scorsi in Procura dai rappresentanti di alcune associazioni per verificare eventuali reati circa l’allestimento della tendopoli rom allestita dal Comune nei pressi della stazione di Vaglio Lise. All’interno della denuncia – firmata dagli attivisti e rappresentanti delle associazioni San Pancrazio, Scuola del Vento, Lav Romanò, Moci, Circolo culturale Popilia, Auser e La Kasbah e presentata dall’avvocato Eugenio Naccarato – è stato chiesto anche il sequestro preventivo dell’area allo scopo «di ripristinare il rispetto della dignità umana e dei diritti fondamentali delle persone» e ordinare così un’evacuazione del sito con ordine di sistemare le persone in alloggi adeguati. Una richiesta che il procuratore aggiunto Marisa Manzini vuole valutare dopo accurate verifiche. Anche perché la situazione di degrado denunciata è allarmante e preoccupante per la salute pubblica. Secondo le associazioni, l’amministrazione comunale avrebbe commesso abuso d’ufficio e omissioni di atti d’ufficio perché avrebbe indetto – è scritto nell’esposto – «appalti in somma urgenza e non con gara d’appalto pubblica. Avrebbe commesso frode nelle forniture pubbliche in relazione alla tipologia delle tende e al loro costo, che per caratteristiche e finalità della struttura non appaiono idonee, come quelle previste per contesti del genere dalla Protezione civile ad accogliere “esseri umani” per tre mesi».
La denuncia delle associazioni va oltre: «Le condizioni di salute di diverse persone, proprio a causa della situazione abitativa predisposta dal Comune, nonostante le segnalazioni pubbliche delle associazioni e della popolazione rom rumena si aggravano e sono a rischio della stessa vita. Da ciò che riferiscono le persone presenti nella tendopoli diverse ambulanze sono intervenute su richiesta dei rom per malori dovuti alle alte temperature registrate all’interno delle tende e nell’area adibita a tendopoli. Diverse persone e alcuni bambini si sono ammalati dovendo ricorrere d’urgenza in ospedale».
Le associazioni denunciano, inoltre, un’interferenza nella vita privata: «Numerose videocamere della videosorveglianza presenti nella tendopoli puntano su bagni e docce, sulle tende sull’area in comune adibità a cucine e alla socialità, ossia su tutte le zone di privata dimora. Si segnala che nessuno dei rom ha autorizzato il consenso al trattamento dei dati personali e nessuno ha informato i rom sulla particolare e singolare attività di videosorveglianza dell’intera area della tendopoli».
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it