Occhiuto:io libero da qualsiasi condizionamento
Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviataci da Mario Occhiuto sindaco di Cosenza in merito a quanto riferito da alcuni pentiti di ‘ndrangheta che hanno fatto il nome del primo cittadino: L’A…

Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviataci da Mario Occhiuto sindaco di Cosenza in merito a quanto riferito da alcuni pentiti di ‘ndrangheta che hanno fatto il nome del primo cittadino:
L’Amministrazione comunale sotto la mia guida ha messo per la prima volta mano nella storia della città di Cosenza alla riorganizzazione delle Cooperative sociali (fra i cui presidenti c’era lo stesso Plateroti e tutti gli altri citati nell’articolo in questione), richiedendo da subito la certificazione antimafia e bandendo gare pubbliche (anziché affidamenti diretti sotto soglia per eludere la citata normativa antimafia). Tant’è che, proprio per l’indirizzo seguito, com’è noto, sono stato minacciato e messo sotto scorta. Plateroti, al contrario di quanto pubblicato nel resoconto giornalistico sulla base delle dichiarazioni di pentiti che la magistratura valuterà con riscontri e prove (e che relativamente al sottoscritto, ripeto, sono semplice pour parler passato da una bocca a un’altra), si è candidato ufficialmente nelle liste dell’allora mio competitor Enzo Paolini, quindi non si capisce come avrebbe fatto a votarmi. Oltretutto, lo stesso Plateroti mi ha minacciato (ci sono intercettazioni giudiziarie nelle quali si vanta di avermi detto che rappresentava la mafia) ed è stato anche arrestato per questo motivo. Inoltre, ribadisco, avendo io richiesto per la prima volta da subito (seppure sotto soglia) la certificazione antimafia per i presidenti delle suddette Coop, tutti i presidenti citati hanno ricevuto interdittiva proprio in seguito della mia richiesta e sono stati esclusi (dopo circa vent’anni che erano nelle Cooperative). Se avessi fatto qualunque tipo di promessa o avessi preso impegni di qualunque tipo, certamente non avrei mai potuto seguire questa condotta di legalità. Al massimo, a tutti i presidenti e ai lavoratori che in campagna elettorale mi hanno incontrato, avrò potuto dire che avrei fatto il possibile per migliorare le condizioni di lavoro degli operatori e reso più efficiente e di qualità il servizio, come poi, una volta diventato Sindaco, effettivamente ho fatto. Da par mio non smetterò di combattere quella che è una battaglia per la legalità e per la trasparenza, che rivendico con orgoglio, avendo messo sopra ogni cosa del mandato affidatomi dai cittadini il bene comune. Mi sento un uomo libero da ogni condizionamento e, per questo motivo, sono riuscito a risanare una situazione ad alto rischio, quella delle Cooperative sociali comunali, che si protraeva da troppi anni mettendo a rischio la mia stessa incolumità tanto da avere assegnata la scorta da parte del Prefetto.
Il mio Esecutivo ha introdotto delle regole improntate alla legalità e tese a migliorare le condizioni dei lavoratori e la qualità dei servizi erogati ai cittadini. Perché i lavoratori erano spesso sfruttati e i servizi non concretamente svolti.
In sintesi, caro direttore, a scanso di qualsiasi dubbio che chicchessia volesse insinuare, vorrei che per verità di cronaca fossero evidenti questi passaggi: 1) abbiamo richiesto la certificazione antimafia subito, sebbene sotto soglia così com’era la situazione degli affidamenti diretti e frammentati ereditata dagli ultimi vent’anni; 2) abbiamo espletato la gara di appalto pubblica con il concorso della Prefettura; 3) abbiamo migliorato la qualità del servizio grazie alla riorganizzazione e ai controlli che hanno messo fine ai tentativi di truffe ai danni del Comune.
Tutto questo a volte portato avanti in estrema solitudine e con minacce di ogni genere, quando tutti mi dicevano “ma chi te lo fa fare?”.
Oltre che nella magistratura, confido molto nell’intelligenza dei cosentini liberi che sanno leggere le azioni svolte, giudicando i tentativi di calunnia a danno
Mario Occhiuto
sindaco di Cosenza