Qui si parla addirittura di complotto…
«Forse il complotto esiste solo nella testa di Occhiuto».
Così, testuale. Nicola Morra va subito dritto al cuore della questione. Parlantina sciolta, poca retorica, il senatore del Movimento 5 Stelle è l’uomo del giorno. In conferenza stampa il sindaco di Cosenza lo ha accusato di essere il regista (occulto) del servizio del Tg1 sulle presunte irregolarità consumate nell’affidamento dei lavori per l’installazione di decorazioni artistiche in città.
«Noi non siamo quelli dell’anonimato. Nelle denunce che facciamo ci mettiamo sempre la faccia e, soprattutto, la firma».
Lei ha scelto di affidare a un video, che già circola in rete, la risposta al sindaco Occhiuto…
«Sì, giusto per essere estremamente chiaro e spiegare bene come stanno le cose».
E come stanno le cose, secondo lei?
«Mi dice come facciamo a influenzare il Tg1 se non abbiamo nessuno dei nostri tra i direttori di rete e quelli dei Tg? Le risulta che il M5S abbia preso parte alla lottizzazione del servizio pubblico radiotelevisivo del nostro Paese? Ecco, c’è che il primo cittadino farebbe bene a riflettere prima di parlare. Certo è…».
Certo è… cosa?
«Se come mi risulta, e come scritto sui giornali, l’acquisizione di documenti in Comune da parte degli organi inquirenti è avvenuta a metà dicembre, come mai il Tg1 si occupa di questa vicenda soltanto il 3 gennaio? Il servizio mandato in onda l’altra sera mi sembra quantomeno intempestivo».
Dunque lei concorda in qualche modo con Occhiuto?
«No, io sto dicendo altro. Sto cercando di spiegare che i tempi con cui è stata data la notizia non sono quelli classici, cioè sono passati un po’ di giorni da quando il fatto è realmente accaduto».
Ora vuole insegnare il mestiere ai giornalisti del Tg1?
«Assolutamente no, mi faccia però dire che potrebbe esserci stata una mancanza di professionalità».
Ma lei un’idea se l’è fatta sul perché il caso delle luminarie di Cosenza è finito sul telegiornale dell’ammiraglia Rai?
«Sono domande che andrebbero girate alla direzione del Tg1. O al massimo a Occhiuto, che ha buone entrature nel mondo della televisione».
La campagna elettorale a Cosenza non è iniziata all’insegna del fair play…
«Ci attaccano perché forse facciamo paura. Certo, è vero che il Capodanno è stato un successo con decine di migliaia di persone che si sono riversate in piazza, ma è altrettanto vero che l’indifferenza nei confronti del sistema, quello che a Cosenza accomuna destra e sinistra, è davvero tanta».
Antonio Ricchio
a.ricchio@corrierecal.it
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