Guccione e Sculco sferzano Oliverio: «Il cambiamento? Non si vede»
CATANZARO Acque agitate attorno a Mario Oliverio e al suo governo regionale. A dare la scossa sono, come sempre più spesso accade, Flora Sculco e Carlo Guccione, consiglieri regionali eletti rispetti…

CATANZARO Acque agitate attorno a Mario Oliverio e al suo governo regionale. A dare la scossa sono, come sempre più spesso accade, Flora Sculco e Carlo Guccione, consiglieri regionali eletti rispettivamente tra le fila della maggioranza con il movimento Calabria in Rete e con il Pd. L’occasione era quella dell’ormai consueto appuntamento organizzato da “Calabria in Rete” per parlare delle tematiche politiche ed economiche relative alla nostra regione e che giovedì si è tenuto presso un noto hotel di Catanzaro.
All’incontro, a cui ha partecipato anche l’ex sindaco di Torre di Ruggero ed esponente Pd Pino Pitaro, hanno partecipato diversi rappresentati politici catanzaresi e non, di ogni schieramento. Da Wanda Ferro a Pino Soriero, passando per Domenico Tallini e Paolo Mascaro, sindaco di Lamezia Terme.
Un incontro trasversale dunque che è servito per mettere a fuoco le possibilità e le criticità all’interno del cosiddetto Masterplan per il Sud promosso dal governo Renzi per sostenere l’economia delle regioni del Mezzogiorno.
A riscaldare il clima attorno al governatore regionale, ci ha pensato Carlo Guccione che nel corso del suo intervento non ha fatto mancare le critiche alla giunta: «Il cambiamento non si intravede – ha esordito l’ex assessore regionale alle Politiche del Lavoro –. Non stiamo di certo all’opposizione, ma io e Flora (Sculco, ndr) ci battiamo perché quanto promesso in campagna elettorale venga mantenuto: vogliamo imprimere quel cambiamento. Ma siamo in una fase di paralisi, anche se sono convinto che in Calabria ce la possiamo fare a portare a termine quanto promesso agli elettori, anzi dobbiamo farcela perché non possiamo prenderli in giro».
Il monito di Flora Sculco poi si è concentrato proprio sulle strategie necessarie affinché il Masterplan trovi applicazione: «È ormai chiaro che lo sviluppo non scende come per incanto dal Nord al Sud. Serve un disegno strategico che il governo ha offerto. Ma nessuno ha bacchette magiche e se le occasioni non si colgono, attraverso un protagonismo intelligente non ci resterà che assistere all’acuirsi della desertificazione sociale, allo spopolamento e al degrado di città e borghi dell’entroterra. Nel fronteggiare questi processi distruttivi, la politica può e deve recuperare funzione e ruolo, altrimenti ha ragion d’essere la domanda dei cittadini: a chi serve una politica che non aiuta a crescere e non risolve i problemi?».
Un’altra punzecchiatura alla Regione è arrivata da Pitaro, che ha sottolineato come il modello de “l’uomo solo al comando” imposto da Oliverio, evidenzi delle criticità: «Se il patto per la Calabria, anche questa volta – ha detto l’ex sindaco di Torre di Ruggero –, salta le istanze del territorio e se i soggetti dello sviluppo nei singoli territori, a partire dal nostro, non sono coinvolti, non faremo che un buco nell’acqua. Se il patto per la Calabria si esaurirà nella trattativa Regione-governo, trattativa peraltro a tutti noi sconosciuta, ancora una volta avremo perso un’occasione preziosa. Qui a Catanzaro, assieme a Lamezia, dobbiamo tentare di predisporre una progettualità fatta di concretezze ma anche di visione del futuro, mettendo in piedi un tavolo di lavoro comune e aprire subito il confronto, rendendo protagonisti i soggetti che operano nel territorio, responsabilizzandoli e coinvolgendoli in un’azione di riscatto che non può essere offuscata da esigenze particolaristiche».
Ma se Atene piange, Sparta non ride. A pungolare la minoranza in consiglio regionale ci ha pensato Wanda Ferro che, in attesa che la Consulta si pronunci sul suo ricorso per l’ingresso a Palazzo Campanella, non ha fatto mancare una critica all’opposizione a Oliverio. O meglio, a una parte dell’opposizione, cioè a quella rea – secondo l’ex candidata alla presidenza della Regione – di fare «da stampella» al governatore Mario Oliverio. Un messaggio per nulla velato ai vari Morrone e Graziano destinato a non passare inosservato all’interno di Forza Italia.
Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it