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Caos neve sull'A3, Federconsumatori presenta un esposto

COSENZA Federconsumatori Calabria chiede «che venga fatta luce sulle responsabilità che hanno consentito che una “ordinaria” nevicata di stagione si sia trasformata in un inferno per automobilisti,…

Pubblicato il: 02/02/2016 – 14:45
Caos neve sull'A3, Federconsumatori presenta un esposto

COSENZA Federconsumatori Calabria chiede «che venga fatta luce sulle responsabilità che hanno consentito che una “ordinaria” nevicata di stagione si sia trasformata in un inferno per automobilisti, autotrasportatori, autisti e passeggeri di mezzi pubblici e privati». L’associazione ha presentato un esposto in Procura e inviato anche per conoscenza all’Anas nazionale, alla Regione, alla Protezione civile, Prefettura e Provincia. L’obiettivo – afferma il presidente regionale Domenica Iannello – è «che venga fatta chiarezza sul perché sia stato possibile che, nonostante i bollettini meteo e i codici di allerta, Anas, Protezione civile, Prefettura e Provincia, per le rispettive competenze, non abbiamo messo in atto ogni misura a carattere informativo, preventivo e di assistenza lungo l’intero percorso autostradale dell’A3 e le arterie secondarie di collegamento interessate dai disagi della nevicata. È necessario che vengano accertate le responsabilità di tale disastrosa gestione dell’emergenza e in che misura abbia funzionato la gestione del protocollo di emergenza attivabile in tali circostanze». 

Federconsumatori ha ricevuto numerose denunce dagli utenti e sta procedendo a presentare le domande di risarcimento per tutti coloro i quali sono rimasti bloccati per ore. «Deve essere accertato – è scritto ancora nell’esposto – il perché della mancata azione di filtraggio all’A3 dei mezzi sprovvisti di catene e pneumatici adeguati considerato che la stessa A3 non dispone di varchi/caselli che ne limitino l’accesso se non con semplici comunicazione dei tutor. Devono essere chiarite le modalità con cui si è proceduto alla predisposizione delle misure conseguenti i diversi codici di allerta e deve essere accertato il perché, in vista dell’abbondante nevicata, non si sia provveduto all’approvvigionamento di scorte di sale nei punti di stoccaggio per il rifornimento e lo spargimento nei tratti critici».
La presidente Iannello chiede che «venga chiarito se i mezzi spazzaneve erano stati dislocati nei punti strategici necessari per intervenire all’occorrenza e in che misura e per quali ore sono stati funzionanti le linee telefoniche di assistenza ai cittadini». È fondamentale «chiarire le dinamiche d’intervento, di coordinamento e le azioni attivate per accertare se ci sia stata interruzione di servizio pubblico, attentato alla sicurezza del trasporto e omissione di soccorso alle centinaia di cittadini intrappolati al freddo e privi di informazioni, comunicazione con le famiglie, beni di sopravvivenza, bevande calde, farmaci, acqua, coperte e ogni bene di necessità per far fronte alle lunghissime ed estenuanti ore di esposizione al freddo. Venga accertato se sussistano le condizioni di rispetto delle norme contrattuali che regolano l’intervento di Anas e Protezione civile a garanzia e sicurezza della mobilità pubblica e se l’azione delle autorità coinvolte abbia comportato danni quantificabili erariali e per i cittadini che hanno dovuto subire così gravi disservizi e disagi». 

A tale scopo, Federconsumatori Calabria dichiara che sui fatti esposti è pronta a «fornire testimonianza diretta di cittadini ostaggio e vittime dei disservizi causati dalle presunte negligenze e inottemperanze delle autorità preposte a vigilare sulla mobilità pubblica e su cui si chiede di far luce aldilà dei rimpalli di responsabilità di queste ore, delle indagini interne e dei commissariamenti annunciati che non risarciscono i cittadini dei danni subiti, semmai, mettono ancor più in luce la sciagurata e pessima gestione dell’A3 in Calabria priva di ogni strategia di gestione di “ordinari fenomeni atmosferici”». Per tutti questi motivi, l’associazione chiede che l’Anas «provveda a risarcire i danni subiti da incolpevoli cittadini che, loro malgrado, sono rimasti intrappolati in un “inferno di ghiaccio” privi di assistenza e dei minimali mezzi di sussistenza».

mi.mo.

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