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Le ragioni del Family Day

Una folla enorme ha partecipato al Family Day. Una partecipazione consapevole del significato dell’evento e dell’eccezionalità del momento che il Paese attraversa. Una manifestazione imponente di p…

Pubblicato il: 02/02/2016 – 16:24

Una folla enorme ha partecipato al Family Day. Una partecipazione consapevole del significato dell’evento e dell’eccezionalità del momento che il Paese attraversa. Una manifestazione imponente di popolo per difendere principi da tentativi di manomissione e alterazione. Il “no” alla legge sulle Unioni civili così come è stata confezionata, è sostanzialmente un rifiuto ad un disegno teso a smantellare le fondamenta su cui si è costruita la nostra società. Abbiamo detto che siamo in presenza di uno stravolgimento del valore famiglia che rimane presidio insostituibile di formazione e di crescita. Tante devianze sono determinate da processi di sgretolamento del nucleo familiare. Nessuno si oppone alle tutele perché al centro del divenire c’è l’uomo, ma si dice “no” a una disarticolazione della società, al venir meno di riferimenti di certezza e di sicurezza. La legge sulle Unioni civili ci viene presentata come svolta di modernità. Non è un indicatore di modernità una normativa che di fatto avvia un processo che riconosce come matrimonio quello delle coppie dello stesso sesso. Parliamo anche delle adozioni del figlio del partner e di altre inaccettabili “commerci genetici”. Si stravolge il diritto naturale. La Costituzione viene subdolamente modificata nella sua essenzialità culturale. Tutto questo rientra nel “piano” di un governo e di una maggioranza. Cosa sono, infatti, le riforme costituzionali all’esame del Parlamento se non uno snaturamento del ruolo del cittadino, un indebolimento dell’uomo che dispiega la sua forza solo nella libertà e nella democrazia? Quando vengono ridotti gli strumenti di partecipazione tutto si offusca e l’umanità vive una storia oscura e ancestrale. Ci troviamo non di fronte a conquiste umane, dunque, ma a progetti di conservazione e di reazione. La libertà si difende quando ci sono limiti alla rottura di argini dove tutto diventa possibile, anche l’irrazionale, e l’uomo smarrisce il senso del suo essere e della vita. I molti cattolici in Parlamento, sulla carta, hanno la forza di dire “no”. A meno che su una altra carta abbiano sottoscritto altri patti per ritorni di posizioni che sono il prezzo di un tradimento della fede e della coscienza. Se così è, cala nel nostro tempo un buio totale!

*Segretario nazionale Cdu

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