CATANZARO C’è l’accordo sui concorsi per gli infermieri, ma Cgil, Cisl e Uil non firmano. La sintesi tra le posizioni della struttura commissariale e quella dei sindacati autonomi è stata trovata nel pomeriggio di mercoledì al termine di una lunga e a tratti tesa riunione tra Massimo Scura, commissario ad acta per il Piano di rientro sanitario, i rappresentanti dei sindacati autonomi Nursing Up, Fials, Fsi e Nursind e quelli dei sindacati confederali. Il documento sottoscritto prevede che entro trenta giorni le aziende sanitarie e ospedaliere avviino la procedura per la stabilizzazione dei 260 precari del comparto. Inoltre, 180 infermieri saranno chiamati dalla graduatoria che nel 2009 aveva stabilito chi fossero gli aventi diritto al termine di una procedura di selezione. Infine, almeno altri 200 infermieri saranno selezionati tramite il “concorsone” e con l’avvio delle procedure di mobilità. In totale, almeno per ora, almeno 640 gli infermieri che saranno immessi nelle strutture sanitarie regionali. Tra questi potrebbero trovare spazio anche gli ex dipendenti della Fondazione “Campanella”.
Ma a tenere banco al termine della riunione, è proprio il fatto che l’accordo non sia stato sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil, i cui rappresentati hanno lasciato Palazzo Alemanni mentre tutti gli altri firmavano il documento predisposto da Scura al termine della lunga trattativa.
Si amplificano ulteriormente, dunque, le distanze tra il commissario e i sindacati confederali, ma la posizione di questi ultimi ha lasciato perplessi parecchi dei lavoratori presenti, nonché gli altri rappresentanti sindacali: «La mancata firma dell’accordo da parte di Cgil, Cisl e Uil – dichiara Bruno Ferraro, segretario regionale di Fials – conforta la nostra convinzione che è in atto una guerra politica che vede i sindacati confederali strumentalizzati nella lotta per la gestione della sanità. Noi abbiamo firmato l’accordo con Scura perché con lui in dieci mesi abbiamo fatto otto riunioni e firmato tre accordi importantissimi per il futuro del personale sanitario. Non firmare accordi come quello di oggi mi sembra obiettivamente assurdo, inconcepibile e paradossale».
Quanto alla posizione di Cgil, Cisl e Uil, i segretari regionali Alfredo Iorno, Antonio Bevacqua e Elio Bartoletti, avevano chiesto – prima di procedere alle decisioni sui concorsi – di conoscere il fabbisogno di personale delle aziende per avere un quadro più chiaro della situazione: «Aspettiamo di conoscere l’entità del fabbisogno di personale – ha detto Bevacqua -, per sapere quante persone dovranno essere assunte per rispettare i “Lea” e per garantire il rispetto della normativa europea sul giusto orario di lavoro. A mio avviso, se posso fare una previsione, non basteranno mille infermieri». La stessa richiesta era stata avanzata nella riunione della scorsa settimana con i dg delle aziende, dal commissario Scura.
Sul punto, mentre i dati continuano ad arrivare alla struttura commissariale (qualche ritardo si registra soprattutto nella provincia di Reggio Calabria), Scura ha chiarito che il fabbisogno immediato sarà «”abbondantissimamente” coperto dalla forza lavoro che arriverà con questo accordo», e poi ha aggiunto: «Mi dispiace che Cgil, Cisl e Uil non abbiano sottoscritto l’accordo perché quello che noi abbiamo proposto era non solo ragionevole, ma perfettamente nell’interesse dei lavoratori. La cosa importantissima, ad esempio, è che con questo documento abbiamo scorporato dai posti a concorso, i precari da stabilizzare: prendiamo atto che Cgil, Cisl e Uil non hanno voluto che si facesse la stabilizzazione. Questi sono i fatti e i fatti sono quello che conta: le motivazioni che stanno dietro non voglio provare neanche ad interpretarle perché rischierei di sbagliarmi. La loro azione mi è sembrata un’operazione strumentale per boicottare l’accordo stesso».
Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it
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